IL CONSIGLIERE ELISA MARINO DENUNCIA

“Sono stata ripresa e invitata ad andare fuori. Mi è stato impedito di espletare la mia funzione di consigliere comunale e, nel caso specifico, di presidente della commissione Trasparenza”. Punta il dito contro l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Ragusa, Gianflavio Brava, il consigliere comunale indipendente Elisa Marino che era stata invitata ad assistere al confronto tra Amministrazione comunale e gli operatori dell’equipe socio-psico-pedagogica, gli stessi che per un intero anno scolastico non hanno potuto fornire il proprio supporto alle scuole della città, con grave penalizzazione per gli studenti e per i docenti che con i professionisti dell’equipe hanno spesso collaborato per risolvere una serie di situazioni problematiche. “Non so sinceramente che cosa sia passato nella testa dell’assessore – afferma Marino – ma impedire ad un consigliere comunale di espletare la propria funzione, tra l’altro regolarmente invitato a partecipare dagli operatori, a tutela comunque delle esigenze dei cittadini, è un fatto grave”. Marino ha denunciato pubblicamente l’accaduto durante le ultime comunicazioni fatte in Consiglio comunale. “Sinceramente – aggiunge il consigliere comunale – non so cosa pensare. E, soprattutto, non so cosa abbia da nascondere l’Amministrazione comunale, e nella fattispecie l’assessore Brafa, rispetto ad una questione che ho sempre sollevato e per la quale mi sono battuta affinché si arrivasse ad una strada risolutiva. So solo che questo atteggiamento non è producente nei confronti della città e, soprattutto, nei confronti di una categoria di persone, sono 43 unità lo ricordo, che attendono dallo scorso settembre di potere essere avviate in servizio e che, ancora oggi, non hanno alcuna certezza per il futuro, nemmeno con riferimento al prossimo anno scolastico. Sono rimasta basita. Non mi aspettavo un simile atteggiamento che mi ha colto completamente di sorpresa. Spero che l’assessore possa rivedere questo modo di fare e che comprenda che l’interesse primario di tutti deve essere quello della risoluzione dei problemi e non certo quello riguardante una contrapposizione che nei fatti risulta essere sterile oltre che, per il caso specifico, poco educata”.  

 

 

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