Il consigliere Cinque Stelle Giovanni Gurrieri prende le distanze dalla cantonata sui clandestini al porto di Marina. “Necessario confronto interno”

E’ stato un clamoroso autogol quello del Capogruppo del Movimento Cinque Stelle a Ragusa, Sergio Firrincieli: come si ricorderà, sabato pomeriggio, era stato annunciato un preoccupante sbarco di clandestini al porto. Poi, invece, è stato appurato che si trattava di uno yatch. Una clamorosa cantonata su cui si è scatenata una certa ilarità. Oggi, il consigliere Giovanni Gurrieri ha deciso di prendere le distanze da quella vicenda paradossale: “Ho auspicato un cambio di rotta per cercare di restare il più possibile aderenti alla realtà e alle problematiche che vivono i cittadini ogni giorno e che attanagliano da anni il territorio.

Fermarci alla sola lotta politica lo trovo riduttivo e poco utile anche rispetto all’impegno che hanno chiesto, a ciascuno di noi, i nostri elettori. Per questo motivo chiedo la possibilità di avviare un confronto interno nel gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Ragusa per poter così pianificare una strategia politica che sia più concreta e più vicina ai bisogni della gente”.

Sono queste le parole con cui il consigliere comunale Giovanni Gurrieri, chiede ai colleghi di gruppo di avviare un sereno confronto all’interno della riunione già programmata questa sera dopo la seduta del Consiglio comunale.

E sull’ultimo comunicato diffuso dal capogruppo, notizia poi smentita dallo stesso capogruppo appena qualche ora dopo e il conseguente chiarimento della società che gestisce il porto da una parte e del sindaco Cassì dall’altra, ha posto la necessità di effettuare un deciso passaggio interno.

“Non mi rimane altro che prendere le distanze da quella nota soprattutto perché non ne ero assolutamente a conoscenza – spiega Gurrieri – ed essendo un argomento decisamente delicato, mi sarei aspettato innanzitutto un confronto anche semplicemente via chat, come spesso facciamo, ma soprattutto notizie certe da diffondere alla stampa e dunque alla cittadinanza, piuttosto che poi fare una rettifica che di certo non ci ha fatto fare bella figura.

Ma questa vicenda è solo uno dei tanti aspetti su cui, a questo punto, è diventato necessario avviare un confronto ulteriore per ridefinire, se ci saranno le condizioni opportune, un progetto politico che al momento rischia di navigare a vista. Serve una linea chiara e serve individuare obiettivi politici su cui andare a lavorare, piuttosto che lasciarsi andare all’emotività del momento su determinati argomenti, alcuni, ripeto, decisamente delicati soprattutto in questa particolare fase che tutti noi stiamo vivendo e su cui non è possibile di certo permettersi alcun errore”.

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