IL COMUNE DI RAGUSA MULTATO PER ASSENZA DI DEMOCRAZIA PARTECIPATA

L’Assessorato alle Autonomie locali della Regione Siciliana ha sanzionato il Comune di Ragusa per la somma di 64.424 euro a causa della mancata adozione di forme di democrazia partecipata.
Lo abbiamo scoperto analizzando la ripartizione delle risorse regionali per i Comuni e, dal documento della Regione, si evince senza possibilità di equivoco la multa comminata a Palazzo dell’Aquila in base al comma 1 dell’art. 6 della legge regionale 5 del 2014 che, in materia di assegnazioni finanziarie ai Comuni, stabilisce che “è fatto obbligo di spendere almeno il 2% delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune”.
Quindi, l’amministrazione ragusana, pentastellata, che della democrazia diretta e partecipata ha fatto una delle sue bandiere di propaganda, viene multata proprio a causa della carenza di questi strumenti.
Ma come? Eppure hanno il meet-up (addirittura ne hanno due), i gruppi su Facebook, quelli su Whatsapp, le piattaforme… Forse questa volta capiranno che la democrazia esercitata (male) all’interno della stessa “comitiva” non è la stessa democrazia che si intende per la Legge e che è destinata, invece, a tutti i cittadini.
E intanto buttiamo al vento 64mila euro, sempre e soltanto per la loro incapacità.

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