“Il centro storico di Ragusa? Diventi un quartiere residenziale per i giovani”. L’idea di Gurrieri

Il consigliere ragusano Giovanni Gurrieri ha diffuso stamani una lettera aperta alla città a proposito di alcune novità che riguardano il centro storico di Ragusa superiore:

“La notizia della riapertura della storica libreria Paolino di corso Vittorio Veneto è da leggere, in questo momento particolare, come un messaggio di rinascita del cuore della città rivolto a tutti coloro che vogliono rendersi protagonisti di questo riscatto. A maggior ragione perché ciò avviene nel bel mezzo della più grande crisi sanitaria ed economica dal dopoguerra ad oggi.

E’ un grande atto di coraggio, un richiamo a chi ha bisogno di stimoli, da parte di chi crede che non bisogna mollare perché non è vero che tutto è perduto, ma attende un rilancio condiviso e strutturato. In questi anni, ho assistito a un braccio di ferro tra pubblico e privato, relegato a due argomenti principali: il piano particolareggiato e la viabilità riguardante, soprattutto, via Roma: aperta o chiusa? Anni di discussioni, iniziative, annunci, progetti e tanti silenzi, i quali trovano sfogo in iniziative autonome, interessanti e ben fatte, ma slegate tra loro.

Ecco perché affermo che sarebbe opportuno, considerato il momento critico che stiamo vivendo in questi mesi, resettare tutto e avviare una seria discussione affrontando i temi più importanti, fare in modo che si torni a investire nel centro storico, che diventi il quartiere residenziale per i più giovani, permettendo loro di restaurare e agevolmente gli immobili che la stragrande parte delle famiglie ragusane possiede: immobile che possa essere smart e slow, vivibile e rispettoso dell’ambiente, espressione di cultura e accogliente. Abbiamo la grande fortuna di avere ereditato due centri storici, per appena ottantamila abitanti: facciamo di questi dualismi il nostro punto di forza, come la storia ci insegna.

Questo momento ci sta dando una grande lezione di vita, facendoci capire l’importanza dei rapporti umani e la forza che esprime un territorio e tutto ciò caratterizzerà anche il turismo dei prossimi anni. Ritengo essenziale ripartire da ciò che abbiamo, che non è poco, ma è imprescindibile iniziare ad assumere decisioni precise e specifiche sulle questioni più importanti. Vedremo, allora, quali potranno essere gli effetti concreti. Se il rischio, però, deve essere lasciato solo a chi ha coraggio, non siamo ancora pronti per affermare che sono maturi i tempi per l’avvio di un riscatto comune. Secondo me occorre ripartire da qui: ora o mai più”.

 

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