Ibla come Miami: la palme della discordia. Proteste dai residenti, sopralluogo degli amministratori. Forse si torna indietro

Stanno facendo discutere le nuove palme che si stanno impiantando lungo il viale centrale dei Giardini Iblei a Ragusa Ibla. Da qualche giorno è operativa l’impresa affidataria del servizio che sta sostituendo le palme morte, uccise dal punteruolo rosso, con nuove palme. Il problema è che non si sta mettendo la stessa tipologia delle palme precedenti, il cui nome scientifico è Phoenix canariensis, ma le palme Whashington Robusta più simili a quelle che ad esempio ornano il lungomare di Miami, o più vicino, quelle in spiaggia a Marina di Ragusa, il cui nome scientifico è Washingtonia filifera

Proteste da numerosi residenti del quartiere che ritengono che in questo modo si vada a snaturare l’immagine del vecchio e più “tradizionale” viale alberato dei Giardini Iblei. Alcuni hanno contattato già ieri sera la nostra redazione. Tra loro il giovane residente Giovanni Sortino: “Pare che la morte delle palme precedenti sia stata dovuta anche alla mancanza del trattamento chimico e biologico contro il punteruolo rosso, cosa che avviene in altre città sebbene vi siano delle direttive regionali. Perché comunque non si sono pensate ad altre soluzioni? E soprattutto ad una condivisione? Anche coinvolgendo i cittadini nella scelta, come ha fatto ad esempio il Comune di Modica, o inserendo, per restare a Modica, le palme Dattilifere, più resistenti delle Whashington non esenti dall’attacco del punteruolo. Eppure proprio il Comune di Ragusa aveva annunciato nei mesi scorsi la sostituzione della palme morte con quelle Dattilifere”.

Della vicenda si è occupato stamani anche il consigliere comunale Giovanni Gurrieri che ha effettuato un sopralluogo, si è confrontato con i tecnici e ha sentito anche i rappresentanti dell’Amministrazione comunale: “Certamente si crea una discrasia ben evidente tra le vecchie e le nuove palme che si stanno andando ad inserire, con una tipologia che non è propria del nostro paesaggio e che magari più si adatta, visivamente, a spazi più ampi lungo la fascia costiera. Sto cercando di saperne di più e i tecnici comunali mi hanno spiegato che sono stati un po’ portarti verso questa scelta per una serie di direttive regionali e oltre ad aver richiesto dei pareri ai tecnici agronomi. Ho dunque ritenuto di segnalare la vicenda ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale sia facendomi portavoce delle proteste di un nutrito gruppo di residenti, e sia per chiedere una più puntuale verifica di altre possibili soluzioni oltre che rendere più omogeneo l’impatto visivo per chi arriva ai giardini di Ibla. Dal Comune e da altri enti preposti, ho avuto la promessa di una scrupolosa verifica della vicenda. Già nei mesi scorsi avevo posto l’attenzione su questo argomento, proprio a settembre scorso, quando furono abbattute le undici palme del viale centrale e avevo chiesto di conoscere le modalità di intervento successivo”.
Ed in effetti poco dopo il sindaco Cassì e l’assessore al verde, Iacono, accompagnato dal consigliere Cilia, ha effettuato un sopralluogo. I rappresentati dell’Amministrazione comunale spiegano che la scelta era dovuta quella di inserire queste nuove palme. “Dopo avere provato i diversi trattamenti previsti e consentiti dalla normativa in materia, e aver dovuto rimuovere le sole palme Phoenix canariensis già secche e pericolanti – spiega il sindaco Cassì – così come annunciato nei mesi scorsi settimane scorse si stanno sostituendo i tronchi mozzati  da diversi anni con altre Palmifere Whashington Robusta. Gli interventi di ripristino delle essenze arboree seguono i sopralluoghi effettuati nei mesi scorsi con gli Agronomi e la specie palmifera in sostituzione è tra le poche resistenti al parassita ed ha, ovviamente, pur appartenendo alle palmifere, un aspetto diverso dalle Phoenix canariensis, che tuttora permangono nel viale, e alcuni cittadini hanno già manifestato la loro contrarietà all’intervento”.
E’ stata una scelta univoca ma potrebbe esserci comunque l’ipotesi di cambiare nuovamente, dice il sindaco rispetto alla necessità di inserire le palme Whashington che stanno creando proteste: “Ogni decisione ha inevitabilmente dei pro e dei contro, e la scelta di piantumare le nuove palme nasce da una valutazione chiara. Ripiantare delle Phoenix canariensis, infatti, avrebbe comportato conseguenze sia nel breve che nel lungo periodo. Nell’imminenza, in attesa degli anni necessari per la crescita, le nuove palme avrebbero un’altezza molto differente dalle attuali; nel lungo periodo, il rischio concreto è che le nuove piante sarebbero aggredite dall’insetto infestante già purtroppo presente anche negli esemplari palmizi rimasti e tuttora oggetto di trattamenti. Il pericolo è che le nuove Phoenix canariensis non avrebbero nemmeno fatto in tempo a crescere. In ogni caso, sia piantando nuove specie a fianco degli esemplari preesistenti, sia piantando palme della stessa specie ma di altezza nettamente differente, il viale di accesso dei Giardini non potrà avere lo stesso aspetto di un tempo. Ci riserviamo di valutarne l’impatto estetico finale, assolutamente rilevante in un luogo così significativo, per decidere se mantenere la commistione tra Washington robusta e Phoenix canariensis. Qualora si decidesse per la sostituzione, le Washington appena piantumate verrebbero ricollocate in altre zone della città, nell’ambito del piano di rimboschimento e alberature che questa Amministrazione sta portando avanti”.

 

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