È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“I COMPARI DELLE CANTINE“ E L’ACCORDO DELLA RAPPRESENTANZA SINDACALE
01 Giu 2013 11:40
Storico: viene definito così l’accordo sulla rappresentanza sindacale raggiunto dalla Confindustria e Cgil, Cisl ed Uil per innovare le relazioni industriali. Va da sè che, come tutti gli accordi precedenti, l’accoppiata tra queste “forze” non promette nulla di buono per il futuro dei lavoratori interessati. L’introduzione del mix di deleghe, voti nelle Rsu e sbarramento del 5% ha prodotto la scomparsa del sindacato nel Pubblico Impiego. Figuriamoci cosa accadrà nel mondo del privato. Specie industriale.
Ricordiamo agli smemorati che per statali ed affini, da quando esistono le nuove regole, la contrattazione collettiva è stata di fatto nuovamente sostituita dalla decretazione di legge del solo governo. Che, di destra, sinistra o centro che fosse ha bloccato via via la rinnovabilità, ridotto ed escluso la contrattazione decentrata ed integrativa, eliminato il turn-over dei dipendenti obbligando tutti a restare in servizio fino allo sfinimento. Senza parlare dei contorni legislativi che hanno aggravato la situazione dei pubblici dipendenti come cittadini.
Ora la formula verrà estesa anche alle relazioni industriali. Certo che farà comodo ad entrambe.
Confindustria e Cgil, Cisl, Uil cercheranno di mettere il bavaglio a tutte quelle organizzazioni sindacali “minori” che, magari a macchia di leopardo, resistono, Isa in testa, sul territorio allo strapotere dei sindacati di regime. Non è paura del confronto, non ne abbiamo nel pubblico, non ne avremo nel privato. È che il gioco è truccato fin dall’inizio. Mentre nello stato i numeri sono certi (si fa per dire) ed è esattamente definibile il numero di dipendenti interessati ed anche dei vari uffici, nel mondo della industria è così ?
Non crediamo proprio, ne discuteremo.E poi fissare sbarramenti è sempre antidemocratico. Se si vuole la democrazia occorre accettare il proporzionale puro. Ciascun sindacato varrebbe secondo l’effettivo consenso ricevuto. La frammentazione che paventano Confindustria e soci sindacali è il sale del confronto. Velenoso invece è il consociativismo cui ci portano questi “storici” accordi.
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