HANNO DISTRUTTO L’EMAIA. 18 ESPOSITORI E 20 VISITATORI

Non sarà il gioco al rilancio dei mass-media che salverà l’Emaia dalla catastrofe. Appena 18 espositori e 20 visitatori, fotografati in tutte le pose, seriosi e attenti a dimostrare accorta gratitudine per l’ospitalità, ma niente di niente. L’Emaia è finita. Se la sono sgranocchiata con una velocità impressionante, che neanche io ci credevo. In tre anni hanno abbattuto un colosso che non pensavo che alcuno potesse intaccare. Eppure ci sono riusciti. Le hanno sperimentate tutte, hanno chiamato persino i loro amici alla porta per bloccare l’afflusso  dei cittadini con i timbri stampigliati sui polsi dei cittadini e l’introito fagocitato al 60% dalle spese per il loro sostentamento.

Nemmeno la fortunata serie del Grappolo d’oro è riuscita a fermare il disastro. Ma nessuno si illuda che si apra un dibattito serio a Vittoria su ciò che sta accadendo all’Emaia. A Ragusa invece, al Consiglio provinciale, c’è pronto l’emendamento di Nicosia per trasformare l’Emaia in un carrozzone e per  consegnare a mani caritatevoli, si fa per dire, il gioiello vittoriese. Ma chi autorizza questi signori a decidere in nome e per conto del Consiglio comunale sul destino finale della Fiera Emaia? Quando e chi ha deciso di svendere questo pregio antico di Vittoria? Ecco, questo è il loro metodo: affossare e svendere. Ma ogni cosa ha una fine. E la politica a Vittoria ha girato la faccia. Non c’è più spazio per i giochetti dei fratelli Nicosia. (i.c.)

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