GOFFO IL TENTATIVO DI GIUSTIFICARE LA SVOLTA A SINISTRA

Inizia con una frase di Churchill la “risposta” dell’on.le Peppe Drago al deputato regionale Orazio Ragusa, fino a qualche settimana fa nello stesso partito:“Ci sono uomini che cambiano idea per amore del loro partito, altri che cambiano partito per amore delle loro idee”  Ma il seguito è ancora più duro. Vediamolo. “Ho letto, soffocando a stento il sorriso, le dichiarazioni dell’on. Ragusa, che, nel goffo tentativo di giustificare la sua svolta a sinistra, lancia accuse puerili che tradiscono la sua storia, il suo passato e, soprattutto, la riconoscenza verso un gruppo dirigente che, con i suoi sacrifici e le sue rinunce, gli ha consentito l’impossibile: diventare deputato per ben due volte saltando a piè pari trafila e sacrifici che altri si sono sobbarcati al posto suo, anche a costo di dure rinunce e di fratture insanabili provocate dal suo atteggiamento e da quello di chi oggi lo affianca come segretario portavoce.

Ragusa dimentica che senza il ripetuto sacrificio di ex compagni di partito, come Giovanni Cosentini, e senza l’apporto di chi oggi ha scelto altre strade, ma che dovremmo recuperare alla politica, o senza i voti di tanti che hanno scelto la coerenza restando nel Pid, mai avrebbe avuto l’onore di rappresentare questa provincia all’Ars, ereditando un seggio che per anni ha visto, con il mio lavoro e con quello di altri colleghi, la Provincia di Ragusa individuata quale esempio di sviluppo e crescita a livello regionale. Cosa che oggi mi sembra, oggettivamente, lontana dalla realtà. Per rispetto di tutti costoro, Ragusa dovrebbe tacere, oltre che per rispetto nei miei confronti, cui deve tutta, e dico tutta, la sua carriera politica.

Se vogliamo entrare nello specifico e parlare dell’invocata coerenza, Orazio spieghi ai suoi elettori come mai lo hanno votato per rappresentare una maggioranza di centro-destra ed oggi si trovano a doverlo sostenere in una maggioranza di centro-sinistra alla Regione, frutto di uno straordinario ribaltone, dove siederà accanto ai democratici di Lumia e Lupo, ai giustizialisti del Fli ed agli uomini di Rutelli. Altro che non modificare di un millimetro la propria posizione! L’incoerenza è epocale, visto che, per rimanere in provincia, d’ora in poi, i suoi riferimenti parlamentari saranno i piddini Di Giacomo ed Ammatuna, oltre al buon Minardo, tutti all’opposizione sia del suo presidente Antoci che del governo della sua Città.

Se, poi, vogliamo tornare indietro con la memoria, la coerenza di Ragusa è stata sempre ammirevole: consigliere comunale eletto in Forza Italia, non esitò a traslocare nell’allora Ccd e poi nell’Udc, pur di raggiungere i suoi obbiettivi, senza allora gridare allo scandalo. Ho anche appreso che Ragusa lavora per demolire le barriere del clientelismo. Sono certo che si riferisca alla sua clientela, nella quale mi risulta sia particolarmente attivo, come dimostra la sua spasmodica richiesta di ulteriori spazi di potere in provincia negli ultimi anni. Peccato che nessuna risposta mi sia arrivata sull’attività della Provincia, di cui oggi Ragusa è garante politico, vista la sua vicinanza al presidente Antoci; forse, addentrarsi in questioni amministrative e politiche vere risulta troppo complicato se non si può ricorrere ai soliti luoghi comuni, uomo, famiglia e bisogno e si è costretti a dimostrare di avere idee e, soprattutto, l’autorevolezza per portarle avanti”. (r.m.)

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