La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
GIUSEPPE CANNATA MELBOURNE AUSTRALIA
20 Dic 2012 06:31
Le festività natalizie sono molto sentite nella nostra comunità e vengono vissute come momenti di aggregazione per le famiglie e per i sodalizi.
La mia famiglia è composta da mia moglie , miei figli Francesco con la moglie Ellen e tre bambini, Ava, Massimo e Natalia e mio figlio Fabio con la moglie Victoria.
Siamo un misto di tradizioni Australiane e Italiane; la vigilia di Natale sera facciamo la cena prenatalizia con Glenys la madre di mia nuora Ellen (Victoria ha la sua famiglia a Brisbane), con il tradizionale tacchino; la curiosità riguarda un dolce nel cui impasto verranno nascoste alcune monete, auspicio di fortuna per il 2013.
Il giorno di Natale lo trascorriamo a casa mia, sotto l’albero di Natale e i regali. Il pranzo richiama la cucina ragusana, con pietanze invernali,nonostante qui a Melbourne ci sia l’estate.
Quest’anno verranno serviti cavatelli e falsomagro, per dolce il tiramisù e una Cream Brulè, e ovviamente non mancherà il panettone.
Detto questo devo aggiungere la cosa più importante.
Tutto questo lo facciamo per stare insieme, goderci la famiglia ,estesa alle mie sorelle e fratelli con cui trascorreremo il giorno di Natale, ma con il pensiero sempre rivolto a coloro che soffrono la fame, a tutti i poveri del mondo, ai malati e soprattutti i bambini bisognosi nel mondo.
Basterebbe così poco per fare felici anche loro, noi ci stiamo provando.
Buon Natale!
Giuseppe Cannata
Si sulo iu putissi
Si sulu io putissi,
cu la bacchetta magica,
fari cuntenti a tutti,
dannu filicità.
Che beddu fussi u munnu,
canciari li gintuzzi,
ca ‘nveci di’mmazzarisi,
si vonu beni tutti.
Chi beddu fussi u munnu,
senza chiù ricchi e poviri,
fussimu tutti i stissi,
comu davanti a Diu.
Ma iu nun sugnu magu
e mancu sugnu Diu,
nunn’aiu a bacchetta magica
e mancu lu putiri.
Chiddu ca pozzu fari,
è sulu di spirari,
ca ne sta terra antica,
l’odiu diventa amuri.
Amuri pi to frati,
amuri pi to soru,
pi tutta a to famigghia
e pi lu munnu interu.
Autore: Giuseppe Cannata
© Riproduzione riservata