Giovanni Scarso, un compagno di giochi ritrovato

Qualche anno fa durante le vacanze estive trascorse al mare di Punta Braccetto ho pensato di fare una visita a Vittoria per ritrovare i ricordi della mia adolescenza, e proprio in quell’occasione ho avuto modo di rivedere Giovanni Scarso. Erano trascorsi più di cinquant’anni, così abbiamo rivangato il lontano passato con la promessa di risentirci di tanto in tanto. A Vittoria, ho sofferto molto per la perdita improvvisa del mio caro Papà, il mio cuore sanguina ancora, avevo appena quattro anni e mio fratello nove. Per fortuna la nostra Mamma che è stata una grande donna, da sola, nonostante la guerra, è riuscita a farci crescere bene fino a completare gli studi.

Naturalmente ricordo di aver trascorso a Vittoria anche dei momenti di gioia e di spensieratezza, grazie a tutti i compagni di gioco e di scuola coi quali ero riuscito a stringere anche una sincera amicizia. Quando ho conseguito la maturità liceale e mi sono trasferito a Genova per continuare i miei studi universitari, ne ho sofferto un po’. Ho lasciato dei cari amici con cui avevo condiviso le mie fantasie, i miei sogni, persino le serate da ballo che allora ci permettevano, sotto gli occhi guardinghi dei genitori, di poter abbracciare in maniera platonica e naturale il gentil sesso.

Ora, proprio l’altro giorno Giovanni gentilmente ha voluto omaggiarmi di un libro da lui scritto “ Storia del contadino di Vittoria”. Il contenuto ha avuto il meraviglioso potere di accendere in un istante la memoria riportandomi alla mia infanzia. Mi sono rivisto, appena decenne, durante la vendemmia nella nostra campagna di Buffitella, ero assieme ai miei contadini “Turiddu e Vanninu” e le loro famiglie. Mi avevano invitato a mangiare con loro un piatto di lumache di cui, sapevano , ero molto ghiotto.

Per anni sono stato spesso vicino ai contadini e ho potuto conoscere bene i loro pregi e difetti e devo dire che Giovanni ha fatto una rassegna perfetta degli usi e costumi del nostro contadino di Vittoria.
Complimenti a Giovanni, un compagno e amico ritrovato.

Giovanni Giudice

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