Giovanni Garretto: “Io, consigliere comunale d’opposizione. Vi racconto la mia esperienza”

Si voterà il 12 giugno a Chiaramonte Gulfi, così come in altre città della provincia e la campagna elettorale è già entrata nel vivo. Tra i candidati in città, Giovanni Garretto, 40 anni, ingegnere e in corsa  nella lista “Presenti! Mario Cutello Sindaco”. Giovanni Garretto ha già alle spalle quasi cinque anni di esperienza in consiglio comunale come consigliere di opposizione.

Con lui proviamo a tracciare un sorta di bilancio di questa  sua esperienza ed allo stesso tempo  dell’amministrazione Gurrieri secondo il suo punto di vista.

Qual è, secondo lei, il contributo maggiore che ritiene di aver dato come consigliere di opposizione?

“Aver ricoperto il ruolo di  consigliere comunale è stata una esperienza arricchente. Ho avuto la preziosa opportunità di potermi relazionare direttamente  con i tutti i dipendenti degli uffici comunali e di conoscere nella sua complessità la  macchina amministrativa comunale. Credo di poter dire di aver condotto un’opposizione con estrema libertà mentale, scevra da ogni pregiudizio personale e morale verso tutti gli attori politici della città, esattamente come è mio costume anche nella vita privata. Se oggi “giudichiamo” il sindaco Gurrieri lo facciamo, come è giusto che accada in ogni democrazia ed a ogni rinnovo di cariche elettive, per  la sua attività politica che, a mio giudizio, è stata  molto deludente. Non è stata all’altezza di ciò che la città merita ed attendeva”.

Che cosa intende esattamente per deludente? Dove avrebbe mancato il sindaco Gurrieri?

“Rispetto a quelle che erano le sue promesse e gli obiettivi programmatici, è riuscito a fare ben poco. Tant’è vero che oggi, dato che si ricandida, invece di presentare un bilancio di  ciò che ha realizzato, ripropone un programma nuovo. Alcuni progetti, tra l’altro, improponibili, come il discorso legato all’ex Hotel “La pineta”.

E’ stata, dal mio punto di vista, una gestione fallimentare. Non è riuscito a tenere le redini del consiglio comunale, ha perso 5 consiglieri. Non ha lasciato niente a questo paese, né grandi opere, né grandi progetti. Cosa ci rimane oggi di questi cinque anni di amministrazione? Nulla, sostanzialmente”.

Come consigliere di opposizione, cosa pensa di aver fatto bene?

“Ho provato a lavorare a 360 gradi, dalle cose piccole, come le segnalazioni di disservizi, piccole manutenzioni, giochi per bambini ecc, fino a cose più importanti, come il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la segnalazione per il bando sui centri storici, i bandi sull’efficientamento energetico. Abbiamo messo i cestini portarifiuti previsti dal capitolato d’appalto dell’impresa gestione rifiuti. Mi sono impegnato molto per garantire in città la democrazia partecipata, anche se poi non è stata realizzata. Si è perso il finanziamento per un parco giochi inclusivo a Villaggio Gulfi perché dal Comune hanno mandato una pec in ritardo.

Secondo lei aver proposto la mozione di sfiducia a Gurrieri è stato  corretto?

“Secondo me si, perchè è stato un fallimento politico e amministrativo la sua sindacatura. Come consiglieri comunali di opposizione non potevamo consentire che si continuasse ad andare verso una  direzione opposta ai bisogni della città. Ci lascia sereni inoltre il fatto che la nostra mozione di sfiducia non ha avuto ripercussioni amministrative e contabili per l’ente dato che  il bilancio è stato approvato dal commissario ad acta. E’ stata una scelta di natura esclusivamente politica con conseguenze soltanto politiche.  Non aveva più i numeri per governare e noi lo abbiamo dimostrato.  D’altra parte, cosa ci ha lasciato? Una rotatoria costata 75 mila euro, un mini frantoio da 60 mila euro in un posto dove non potrebbe starci, in un territorio in cui tutti i bambini sono andati a raccogliere le olive una volta nella vita. Anche l’offerta culturale di questa amministrazione è stata  un fallimento, a partire dal teatro. Le scelte  del cartellone non hanno mai tenuto conto delle esigenze del territorio. Sono state sempre calate dall’alto secondo una logica che non abbiamo mai compreso”.

Insomma secondo lei non ha lasciato nulla di buono….

“E’ riuscito ad ottenere questa promessa di finanziamento per il potenziamento della rete idrica, questo glielo riconosco, anche se è vincolata a tutta una serie di adempimenti amministrativi, quindi bisognerà stare attenti.

Anche il progetto della ripavimentazione del corso, voluto dall’amministrazione Fornaro, ma finanziato da lui, questo lo riconosco. Ma bisogna lavorarci sodo altrimenti può restare lettera morta. Ma il piano regolatore e la video sorveglianza? In cinque anni non se n’è saputo niente. Senza contare che le risorse umane al  comune sono ormai ridotte al lumicino. Ad oggi non è stato bandito alcun concorso per sostituire i dipendenti e dirigenti andati in pensione. Come mai, continuiamo a chiederci?  Più che una sensazione, ormai abbiamo piena consapevolezza e contezza che in questi anni di ammnistrazione Gurrieri sì è governato alla giornata senza alcuna pianificazione né amministrativa né politica”.

Cosa invece lei avrebbe potuto far meglio da consigliere di opposizione?

“Quando l’amministrazione Gurrieri ha iniziato a perdere pezzi fino a non avere più  la maggioranza in consiglio comunale, saremmo potuti essere più incisivi perché obiettivamente più forti. Forse in quella fase ci siamo persi e avremmo potuto fare di più. Quella è stata una fase del mio percorso politico molto delicata. La mia scelta di fuoriuscire dal gruppo consiliare di partenza  non è stata dettata da motivi personali di risentimento nei confronti di alcuno ma solo dalla necessità di individuare serenamente e liberamente un nuovo percorso  nell’esperienza consiliare in grado di dare nuova linfa alla mia esperienza politica. Ci siamo trovati con altri gruppi a formare una nuova  maggioranza. La mia decisone è stata molto sofferta ed anche complessa  ma è stata anche determinate per il nuovo assetto e  geografia dei gruppi consiliari. Per quel che mi riguardava, dichiararmi indipendente è stata in quel momento una scelta obbligata”.

Pronostici per il futuro? Secondo lei la squadra che compone la lista Mario Cutello sindaco non è fin troppo eterogenea?

“E’ stata una scommessa, fino ad oggi una scommessa riuscita. Il primo passo è stato mettersi insieme, il secondo quello di dialogare tutti insieme. Io sono molto fiducioso. Sono certo che  mettendo insieme  le esperienze di ognuno di noi e le capacità di Mario,  siamo una squadra in  grado di  poter amministrare la città di Chiaramonte. E’ indispensabile che alla squadra di governo di accompagni un consiglio comunale coeso, competente e meno litigioso.

A proposito di consiglio litigioso. Come giudica il ruolo svolto dal presidente del consiglio Alessia Puglisi?

“ Non ha inteso fino in fondo il ruolo del presidente del consiglio, che deve essere super partes, garante di ogni consigliere. Non aver saputo svolgere il suo compito tenendo conto di questi principi ha inciso negativamente sia sui lavori del consiglio comunale che sulla qualità degli atti prodotti. La sua  presidenza che ha sminuito il ruolo dei consiglieri, è  stata autoritaria senza che ce ne fossero le motivazioni e senza mai riuscire ad essere autorevole. In quel consiglio la democrazia è stata una chimera. Una bella occasione di dialogo costruttivo per la città, andata inutilmente perduta”.

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