GIOVANI DIRIGENTI DEL PD INDIGNATI DAL DISIMPEGNO DI ALCUNI DEI VERTICI DEL LORO STESSO PARTITO

Nonostante la loro giovane età, un gruppo di dirigenti poco più che ventenni del Partito Democratico che possono vantare diversi anni di militanza politica e diverse esperienze sia amministrative che politiche, hanno deciso di utilizzare la stampa non per sollevare una polemica fine a se stessa, ma per evidenziare una questione politica che ritengono assolutamente inaccettabile per un Partito come il PD.

“Lo scorso venerdì 9 dicembre – spiegano Nanny Frasca e Alessandra Vicari dell’Assemblea Regionale insieme a Riccardo Schininà e Marco Moltisanti della Direzione Provinciale – abbiamo sentito dire dalla bocca del senatore Gianni Battaglia, dopo essersi autodefinito il dirigente della sinistra iblea che storicamente ha avuto incarichi più prestigiosi, l’ammissione del disimpegno nella campagna elettorale suo e di altri compagni, per motivazioni che un giorno forse spiegherà. Era comunque chiaro il riferimento alla contrapposizione interna con il segretario Calabrese.”

Parole gravissime queste secondo i giovani del PD, parole che sono passate assolutamente in secondo piano in quella direzione dove si parlava di università e in cui moltissimi non vedevano l’ora che quella discussione finisse subito.

“Solleviamo questo problema – continuano – innanzitutto perché le campagne elettorali noi le facciamo a prescindere! Dalla mattina a fare volantinaggio davanti alle aziende, alla notte per scrivere i programmi, passando per i mercati rionali, per il volantinaggio, per il porta a porta, per giri, gli incontri con i cittadini e per l’affissione dei manifesti; sacrifichiamo famiglia, fidanzate, amici, lavoro, studio, e tutto questo rimettendoci soldi perché nessuno ci ha mai pagato né rimborsato un euro per tutto questo: lo facciamo perché ci crediamo e perché crediamo che le nostre città meritano amministrazioni migliori di quelle che propone il centro destra.”

Dopo essere dunque venuti a sapere che “il dirigente più prestigioso per incarichi della storia della sinistra” invece si può permettere di disimpegnarsi, Frasca e compagni si chiedono quanto e se vale qualcosa il bene della città per Gianni Battaglia. Nella scelta tra Sergio Guastella e Nello Dipasquale ci potevano essere motivazioni talmente alte che potevano portare a disimpegnarsi?

“Nella stessa direzione abbiamo poi anche appreso sempre dalle parole del senatore Battaglia che la nomina fatta dallo stesso Nello Dipasquale, in un posto che come tutti sappiamo è di sottogoverno, prima a componente del Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Universitario e a pochi giorni dal voto amministrativo nominato come vice presidente, non ha influito nella scelta del disimpegno. Questa nomina è di natura tecnica e non politica, per cui il Partito Democratico non c’entra nulla in questo Consiglio d’Amministrazione e nella sua gestione, ma c’è il senatore Battaglia in veste personale per le sue competenze tecniche.”

Un discorso del genere è inaccettabile per i giovani del PD: se passa questo principio infatti qualsiasi dirigente del Partito Democratico può farsi indicare in qualsiasi posto di sottogoverno da qualsiasi amministratore di centro destra, proprio con il pretesto della nomina tecnica.

“La politica che intendiamo noi è una cosa diametralmente opposta! Noi con gli amministratori di centro destra e berlusconiani non ci vogliamo avere niente a che fare, e l’opposizione la facciamo veramente senza avere mai il problema di parlare! Perché noi siamo liberi, e la politica dell’ “inciucio”, quella accomodante, quella delle mezze parole o addirittura delle parole mai dette non la sopportiamo, anzi la nostra opposizione che è sempre finalizzata al governo della città, è fatta di proposte, di lavoro, di alternativa a questa destra iniqua, clientelare e che fa passare i diritti per concessioni.”

A questi giovani impegnati seriamente nella lotta politica democratica, è stato detto che prima di parlare dovrebbero avere alle spalle almeno quarant’anni di militanza, e che è un peccato che non abbiano appreso gli insegnamenti che sono stati dati loro: “Probabilmente è vero” – rispondono – ma anche senza aver capito tutto siamo arrivati alla conclusione che tutto questo non può essere ammesso dal nostro Partito e dai suoi dirigenti, né che un dirigente di primo piano possa permettersi il lusso di “saltare un giro” né di farsi nominare come “tecnico” dal Sindaco di centro destra in un consorzio universitario che si è addirittura definito dal lavoro positivo per la presenza di lingue e dei più di 1000 iscritti a fronte degli 80 iniziali di agraria del ’95.”

Già ad Aprile scorso il segretario Onorevole Zago e l’Onorevole Digiacomo avevano preso posizione riguardo alla gestione unilaterale del centro destra di questo consiglio d’amministrazione, con la presenza a titolo personale di Battaglia.

Adesso però ci si aspetta che, dopo questa direzione provinciale e dopo le parole che sono state aggiunte,  il Partito Democratico provinciale e i suoi vertici, si rendano conto del fallimento della politica universitaria in provincia che hanno messo in piedi i soci di maggioranza e il Consiglio d’Amministrazione di loro espressione.

“Chiediamo dunque – concludono – che prendano una posizione chiara e netta sul metodo e sul modo di fare politica che non solo vogliono dare da esempio ai giovani del Partito, ma che vogliono dare ai nostri elettori; vogliamo dire chiaramente che siamo diversi dal centro-destra e che rappresentiamo un’alternativa per questo paese e per le future generazioni. O hanno ragione quelli che sostengono che alla fin fine siamo tutti uguali? Noi non ci arrendiamo, non ci vogliamo credere, andiamo avanti per la nostra strada e speriamo che i cittadini per quel che ci compete capiscano che il cambiamento è possibile, è credibile e che c’è qualcuno che può rappresentarlo veramente!” 

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