GIOBBE COVATTA, IL MISSIONARIO LAICO DEI DIRITTI DEI MINORI

Buona la prima ed è già sold out! Al teatro Donnafugata di Ibla con Giobbe Covatta  si ride e si riflette sui diritti dei minori con “La divina Commediola”. Da ieri sera, con lo spettacolo di Giobbe Covatta, si è ufficialmente aperta la nuova stagione teatrale del teatro Donnafugata, diretta dalle sorelle Vicky e Costanza Di Quattro sotto la consulenza artistica dell’attore Carlo Ferreri. Un reading in cui l’attore partenopeo ha dato una sua spassosa versione del canto dell’Inferno per riflettere a 360 gradi sui diritti negati dei minori. In una sorta di farsa Giobbe ritrova Virgilio, un bambino, che lo condurrà lungo il cammino dei gironi danteschi in cui si incontrano i più deboli, i bambini, i quali non hanno armi per difendersi . Ma nella Commediola gli spunti danteschi servono da supporto e da pretesto per portare avanti col sorriso sulla bocca su uno strato di amarezza ,   temi seri spesso ignorati .  C’è  quella parte più remota del globo, l’Africa, dove Il mondo cosiddetto “ civilizzato” ha deciso di ignorare i diritti dei minori. Ma Giobbe ha voluto rinfrescarci la memoria. L’attore partenopeo ha sviluppato sul palco quasi 2 ore di spettacolo, sostenuto dalla sua fervida fama da narratore. Lui in Africa c’è stato veramente e ci sarà ancora vicino ai suoi piccoli, quelli del tormentone tv “basta poco che c’è vò”, quelli che oggi frequentano una scuola intitolata a Giobbe, quelli che non hanno l’acqua per lavarsi, per bere, non hanno neanche gli ospedali i cui posti letto si riducono a poche unità, quelli che purtroppo subiscono violenze già ad 11 anni  dai 100.000 italiani che ogni anno si recano nei luoghi dal sesso facile e da altrettanti provenienti da ogni Paese del globo. Quei bambini Giobbe li conosce e con la sua sottile ironia li ha descritti allegri nella loro assurda quotidianità , intercalando battute e aneddoti sulla vita vissuta da lui stesso nei villaggi africani. Risate pervase di amarezza ma tante risate per una versione “apocrifa” e piacevolmente stravolta in napoletano di una cantica dell’Inferno dantesco, casualmente “trovata”- ha detto Giobbe- in una discarica e appartenente ad un certo Ciro Alighieri, a suo dire parente partenopeo del fiorentino Dante. Il tema scottante ha reso bene l’intento, ovvero quello di richiamare all’attenzione di tutti  i diritti dei bambini,  riconosciuti dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Far conoscere attraverso la risata e gli aneddoti divertenti i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati , per Giobbe Covatta,  che da anni si batte per questo, equivale a diffondere una cultura di rispetto, di pace e di eguaglianza per tutte le nuove generazioni affidandosi esclusivamente all’ironia.  Insomma, per Giobbe, l’importante è fare informazione perché spesso la gente non capisce neanche il motivo per cui fa una donazione. Attraverso i suoi aneddoti di vita vissuta a contatto con questi piccoli sfortunati del pianeta, Giobbe sta contribuendo a dare a tutti la possibilità di essere più informati e quindi più consapevoli di ciò che succede lontano da casa nostra. L’ironia come unica chance per affrontare i problemi? Pare proprio di si e Giobbe Covatta ne è il missionario laico!

Lo spettacolo sarà ripetuto stasera sempre al teatro Donnafugata con un nuovo sold out e tanti appalausi.

Giovannella Galliano

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