È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
GIA’ 17 MORTI NEL NAUFRAGIO DI UNA CARRETTA DEL MARE
13 Mag 2014 09:45
Oltre duecento migranti li hanno salvati le navi italiane e i mercantili dirottati in zona, 17 li hanno recuperati già cadaveri, molti altri, probabilmente altri 200, sono già in fondo al mare se è vero che sul barcone erano in quattrocento: l’ennesima strage di migranti si compie a 40 miglia dalle coste della Libia, a pochi giorni di distanza da un altro naufragio costato la vita a una quarantina di persone partite dalle coste orientali del paese nordafricano. Segno che, probabilmente, non bastano più gli sforzi che l’Italia sta facendo con Mare Nostrum ed occorre, invece, mettere in piedi una missione internazionale per tentare di bloccare i trafficanti di morte e consentire alle migliaia di richiedenti asilo che si trovano in Libia di poter presentare le domande in quel paese.
La notizia del naufragio comincia a circolare attorno alle 13, quando un Atr della Guardia Costiera raccoglie l’sos lanciato da un’imbarcazione in difficoltà. I migranti si trovano ad un centinaio di miglia a sud di Lampedusa, più vicini alle coste libiche che a quelle italiane, nei pressi di una piattaforma petrolifera. Cosa sia accaduto lo racconteranno nelle prossime ore i migranti che si sono salvati: quel che è certo è che il barcone è affondato. E non è affatto escluso che si possa esser verificato quel che il direttore dell’ Immigrazione del Viminale Giovanni Pinto aveva riferito poco meno di dieci giorni fa al Parlamento: dalla Libia, disse citando informazioni d’intelligence, partono sempre più spesso imbarcazioni fatiscenti perché i trafficanti di morte sanno che le navi italiane vanno a prendere i migranti fin quasi al limite delle acque territoriali libiche.
Nella zona del naufragio sono stati immediatamente dirottati alcuni mercantili, che hanno soccorso i primi naufraghi e recuperato i cadaveri, oltre a due motovedette della Guardia Costiera, una della Guardia di Finanza e le navi Sirio e Grecale della Marina Militare. Un’ora dopo il naufragio i primi mezzi di soccorso erano già nel punto dove è affondato il barcone, ma per molti migranti era già troppo tardi.
E con i morti ancora da recuperare, riparte, puntuale, il balletto della politica, con l’Italia che rinnova le accuse all’Europa di lasciarla sola e Bruxelles che, almeno stavolta, sembra ammettere le sue responsabilità. Matteo Renzi sarà in Sicilia mercoledì e sarà quella l’occasione, dice il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, per trattare “in maniera più approfondita” l’intera vicenda. Il premier ribadirà con ogni probabilità che l’immigrazione sarà una delle priorità del semestre italiano di presidenza dell’Ue e chiederà un maggior coinvolgimento dell’Europa. Cosa che Angelino Alfano ha già fatto oggi, ‘minacciando’ Bruxelles: “le nostre navi sono lì a recuperare morti e a soccorrere i vivi, l’Europa non ci sta aiutando. O l’Europa ci aiuta a presidiare la frontiera o faremo valere il principio che il diritto d’asilo riconosciuto dall’Italia si possa esercitare in tutta Europa”. “Ha ragione Alfano, l’Europa ci lascia soli” ha detto in serata il premier Renzi: ”non può salvare gli stati, le banche e poi lasciare morire le madri con i bambini”.
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