Furto sacrilego ad Avola, rubate le ostie della cappella dell’ospedale. La scomunica è automatica, il vescovo di Noto: “Pentitevi”

Rubano l’ostia dalla cappella all’ospedale di Avola. L’episodio si è verificato ieri, 11 ottobre e a darne notizia è il vescovo di Noto, Monsignor Rumeo: “Esorto gli autori di questo grave reato a pentirsi e a restituire, anche in forma riservata, le ostie consacrate sottratte al cappellano dell’ospedale, don Eugenio Boscarino, o a qualche altro sacerdote presso una chiesa vicina”, esorta il vescovo.

IL FURTO DELLE OSTIE: LE CONSEGUENZE

Il furto delle ostie, a norma del canone 1367 del codice di diritto canonico, prevede automaticamente la scomunica. Ma il vescovo va oltre. Vuole dare la possibilità a chiunque si sia reso responsabile del furto, di pentirsi: “Personalmente mi rendo disponibile ad incontrare questi fratelli che hanno gravemente peccato per aiutarli a ponderare la gravità del loro atto e invitarli, come farebbe Gesù buon pastore, a ritornare sui propri passi e a ravvedersi. Domenica 15 ottobre alle ore 16:00 mi recherò nella cappella suddetta per celebrare una Santa Messa di riparazione, con la consacrazione delle nuove particole da riporre nel tabernacolo. Esorto i fedeli e i parroci di Avola ad unirsi spiritualmente a questa celebrazione, mentre dispongo che in tutte le parrocchie della Diocesi si programmi un’ora di adorazione eucaristica riparatrice unitamente alla preghiera per la conversione di questi fratelli che hanno gravemente peccato, affidandoli al Cuore misericordioso di Gesù”.

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