Furto sacrilego a Ragusa, il Vescovo chiede ai ladri di pentirsi. Per loro è scattata la scomunica automatica

E’ notizia di qualche giorno fa: un furto sacrilego si è verificato nella chiesa di San Luigi Gonzaga a Ragusa, nel quartiere Pianetti. Ignoti, hanno rubato l’eucarestia, l’ostia consacrata, dopo aver forzato la porta posteriore della chiesa e il tabernacolo.

Una notizia che ha creato un certo scompiglio. Che senso ha rubare delle ostie consacrate? Una bravata? Qualcosa di più? Sta di fatto che il Vescovo di Ragusa, Monsignor Giuseppe La Placa, si è rivolto agli autori del furto chiedendo loro di pentirsi: “Nel mio cuore nutro la speranza di poter incontrare chi si è macchiato di questo grave peccato, di poterli ascoltare e raccoglierne il pentimento e la richiesta di perdono”.

PER GLI AUTORI DEL FURTO SACRILEGO E’ SCATTATA LA SCOMUNICA

Il vescovo, durante l’omelia della solennità del Corpo e del Sangue del Signore, ha espresso “profondo dolore per la gravità del gesto che è stato compiuto” e ricordato come sugli autori di questo gesto è scattata “automaticamente l’inevitabile scomunica, secondo la lettera del can. 1367 del Codice di Diritto Canonico” anche perché “profanare le ostie consacrate per farne chissà che cosa – non lo vogliamo neppure saperlo – è uno dei peccati più grandi, è una ferita al cuore di tutta la Chiesa e dei suoi fedeli”. Monsignor La Placa, tuttavia, la misericordia di Dio, si dice pronto, dopo aver incontrato gli autori del furto sacrilego ed accolto la loro richiesta di perdono, a chiedere “alla Sede Apostolica di reintegrarli nella comunione ecclesiale”.

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