FP E FLC CONSOLIDANO IL LORO PRIMATO NELLE ELEZIONI RSU

 

La F.P. Cgil di Ragusa consolida il primato e ulteriormente lo arricchisce in termini di percentuali e di voti e di seggi negli enti locali (44,86%), nella sanità (30,10%), nei ministeri(33,64% seconda alla Cisl che tocca quota 34,58%), nel parastato (27,74%) e nelle agenzie fiscali(20,38%) del territorio; di rimando la FLC Cgil rafforza le posizioni con un netto 32,85%, mettendo in fila lo Snals con 21,61%, Gilda con il 18,57%, la Cisl con il 15,18%, l’ANIEF con il 6,88% e la Uil con il 3,83%.

La Flc di Ragusa in termini percentuali supera il dato siciliano (28,84%) e quello nazionale che è del 31,84%.

Senza trionfalismi ma certi della grande responsabilità che viene affidata dai dipendenti elettori al comparto del pubblico impiego e alla federazione lavoratori della conoscenza, il dato complessivo è stato illustrato stamani nel corso di in conferenza stampa tenutasi nei locali della Cgil di Ragusa, presenti il segretario generale, Giovanni Avola, il segretario generale della F.P. Cgil di Ragusa, Aldo Mattisi con i segretari provinciali della F.P. Giovanni Lattuca e Salvatore Schembari, il segretario generale della Flc di Ragusa, Adriano Rizza e il segretario provinciale confederale Salvatore Terranova.

“Il lavoro di squadra ha premiato il comparto della funzione pubblica, commenta Aldo Mattisi, in un momento tremendamente difficile per il pubblico impiego con i contratti bloccati, con un precariato persistente e con i comuni in crisi di risorse.

 La F.P. Cgil continuerà a lavorare sul campo nel senso che affronterà la questione irrisolta dei lavoratori precari in cerca di una legittima stabilizzazione e laddove sussisteranno le risorse ci impegniamo sul fronte delle progressioni orizzontali, ferme da anni, che in alcuni comuni è possibile. Questo nostro impegno quotidiano nel rapporto dirigente sindacale – lavoratore ha prodotto grandi risultati nel comune di Vittoria e in quello di Modica, mentre nella sanità, dopo tre anni, abbiamo ribaltato la situazione risultando primi. Il nostro ringraziamento ovviamente va a tutti i candidati e in particolar modo a quelli che hanno conquistato il seggio che sapranno portare avanti le linee sindacali che tutti insieme abbiamo deciso alla vigilia di questa voto”.

Stesso clima e contesto nella scuola. Si sta attraversando un periodo di grande instabilità e incertezza e la Flc è chiamata ad affrontare ambiti oggettivamente resi difficili dalla incertezza.

“Abbiamo puntato in questa tornata elettorale alla qualità dei candidati evitando candidature verticistiche, dichiara Adriano Rizza, di quelle magari rappresentative sul piano del ruolo professionale ma poco adatte a svolgere la funzione di delega diretta con i dipendenti.

Il successo della Flc è legato al lavoro di gruppo che con grandi sforzi continua a dare risposte al territorio. La dimostrazione è nei numeri. Abbiamo dato dieci punti di distacco a un sindacato storico e radicato come lo Snals e di quattordici alla federazione Gilda.

Abbiamo davanti a noi una grande prospettiva di crescita ma anche di lavoro e di impegno per concretizzare il programma condiviso votato dai dipendenti della scuola”.

Nella realtà l’alta percentuale di votanti nel pubblico impiego, più dell’80%, esprime la necessità forte di essere rappresentati in un momento in cui si vive una fase di totale disimpegno verso la politica e di chi la rappresenta.

“L’alta affluenza ai seggi nei luoghi di lavoro, sottolinea Giovanni Avola, significa che le persone confermano un fiducia maggiore al sindacato rispetto alla politica dei partiti e dei movimenti. Questo dimostra, è il dato del consolidamento e della crescita in voti e in percentuale, che le nostre Rsu hanno svolto, sui luoghi di lavoro, la loro funzione con responsabilità e passione. Questo mi da motivo per ripensare al ruolo delle Rsu che governano i processi di cambiamento,  che impongono le nuove politiche del governo e della regione, con una maggiore autonomia di pensiero e di azione rispetto alla Cgil certo come sono che la fiducia sta proprio nel rapporto diretto tra rappresentante e i singoli dipendenti  nell’affrontare le questioni degli enti e dei singoli territori”.

 

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