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Focolaio di Covid all’interno del carcere di Siracusa: esposto del Codacons
29 Gen 2022 18:27
Il problema della gestione dell’emergenza sanitaria all’interno degli istituti di pena ai tempi del Coronavirus è tra quelli più difficili e controversi di questi tempi. Il Codacons annuncia il deposito di un esposto presso la Procura della Repubblica di Siracusa ipotizzando il reato di concorso in epidemia colposa.
L’associazione dei consumatori chiede di indagare e punire i responsabili di quanto sta accadendo all’interno del carcere di Cavadonna, dove pare che 106 detenuti e 36 agenti della Polizia penitenziaria abbiano contratto il covid-19. Secondo il Codacons un numero così alto di soggetti affetti dal coronavirus all’interno della casa circondariale di Siracusa potrebbe dipendere dall’inadeguatezza delle misure di precauzione volte a garantire la distanza di sicurezza tra i detenuti.
E, sebbene la detenzione in carcere costituisce obiettivamente un contesto nel quale è più facile la diffusione del virus, in quanto i detenuti vivono in ambienti nei quali è tendenzialmente più difficile il mantenimento delle distanze di sicurezza ed in cui sono ben possibili fenomeni di assembramento o di sovraffollamento,quanto sta accadendo a Siracusa è un fatto grave su cui far luce. Infatti, non solo i reclusi ma gli stessi agenti della polizia penitenziaria, come pure gli avvocati e i magistrati, e tutti quanti accedono quotidianamente nell’istituto di pena possono contrarre il covid-19.
Inoltre, continua il Codacons, occorre considerare che vi sono diversi reclusi in condizioni di salute precaria. Tali soggetti, particolarmente a rischio in caso di contagio del Covid-19, dovrebbero essere trasferiti presso altri istituti o presso strutture sanitarie più adattate e la casa circondariale dovrebbe adottare le misure preventive e precauzionali adeguate.
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