FILO D’AMORE

Cara mamma,

ti scrivo perché voglio comunicare con te in maniera diversa dal solito, con parole scritte sulla  carta, nero su bianco.

Voglio parlarti dei miei sogni  – che spesso tengo per me – ma soprattutto delle paure che mi tormentano.

Leggi queste righe, tu che mi stai insegnando a vivere, per comprendere, forse,  un po’ meglio, questa figlia che-  tu dici- da qualche tempo  sta sempre sulle sue.

Come Alessandro  D’ Avenia scrive nel suo libro (Bianca come il latte, rossa come il sangue)Leo non ha un sogno, ma gli piace molto immaginarlo. Nessuna certezza per il suo futuro: l’unica cosa di cui è certo è che lo accompagnerà Beatrice, la ragazza di cui è innamorato.

Io non so chi mi accompagnerà in questo viaggio chiamato vita,  e se sarò capace di viaggiare in compagnia dei  miei sogni: vedo attorno a me, un mondo che si sgretola, che cerco di afferrare ma che si disintegra tra le mie mani.

Siamo sempre stai uniti nella nostra  famiglia: l’amore è alla base di tutto e tu e papà, come un grande faro siete stati la mia luce.  Ma che ne sarà di me quando la vita ci porterà a vivere distanti? Mi sento persa al solo pensiero. Come farò ad orientarmi e a non perdermi in questo mondo? Allora sento di non voler crescere, un po’ come Peter Pan, ma nello stesso tempo voglio cucire con un  filo colorato la mia strada del  mio futuro.

Allora, mamma, prendi un capo del filo che ti porgo e, ti prego  “se mi perderò nel mondo, tu tira”

Per la Rubrica : sogni di adolescenti in una società in cui c’è crisi di valori

GIULIA RUSSINO

Liceo Classico “Umberto I” – Ragusa

prof. referente: ENZA FERRO

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