“FARE VERDE” CHIEDE DI SAPERE SE LO STABILIMENTO BALNEARE DI RANDELLO E’ IN REGOLA

Ieri abbiamo inviato un documentato esposto indirizzato alla Capitaneria di Porto ed al Demanio Marittimo in primis, e poi a tutti gli
altri Enti preposti, dove si richiede di verificare se lo stabilimento balneare insediatosi sulla spiaggia di Randello sia in regola con le
autorizzazioni necessarie.
A noi risulta il contrario. Le concessioni formalmente richieste alla UPA ancora non sono state rilasciate, e le autorizzazioni
amministrative obbligatorie non sembra siano state neanche richieste.
Eppure sembra il dejavu, dell’anno scorso ; ombrelloni , tavolini ,sdraio turisti e bagnini , un’attività di stabilimento balneare che la
scorsa estate suscitò indignazione e pronta reazione della gente e che culminò con una grande marcia liberatoria e nell’intervento
della procura di Ragusa, è di nuovo operativa. Sembrava che quell’esperienza vissuta nell’estate 2014, fosse depositata nell’oblio e
che chi di dovere ne avesse tratto i doverosi insegnamenti.
Invece ci risiamo, dal 1 di Giugno sulla spiaggia di Randello è presente, come da pubblicità, lo stabilimento balneare, probabilmente
in assenza di tutte le autorizzazioni , ma che nessuna delle autorità competenti sembra vedere e voler controllare.
Atteggiamenti elusivi, abusi ed omissioni da parte degli Enti pubblici , l’anno scorso consentirono lo svolgimento di tale attività fino
a fine stagione. Quest’anno per quanto ci riguarda non consentiremo che si consumi un’altra stagione di illegalità in dispregio
dell’uguale diritto dei cittadini ed in oltraggio al bene comune che è lo spiaggione e le sue dune. Randello è una risorsa per l’intero
comprensorio e a nessuno dovrebbe essere concesso il privilegio di usufruirne e disporne come meglio crede, senza poterne avere
diritto e nel silenzio elusivo degli enti preposti al controllo.
Un bene comune di interesse comunitario non può essere gestito in maniera così superficiale, generando da una parte disastri
ambientali(vedi tuboldia), attingendo dall’altra a fondi europei per la sua salvaguardia (vedi Leopoldia), e favorendo l’insediamento
produttivo di un privato ,in netto contrasto con le direttive europee, con i Piani di gestione o semplicemente con il buon senso.
Per questo motivo abbiamo inviato un esposto alle autorità competenti, perché riteniamo che la legge e le regole devono essere uguali
per tutti nei fatti. A qualsiasi imprenditore o normale cittadino, quello che accade a Randello non sarebbe consentito sia per la
burocrazia e figuriamoci con i vincoli che ci sono ,non avrebbero potuto piazzare neanche un ombrellino da COCKTAIL… Quindi
chiediamo di intervenire, perché il degrado ambientale avanzerà nell’area con l’avanzare dei giorni ed al contempo tra la cittadinanza
si potrà fare strada la percezione che le regole sono un optional.

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