È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Fare la mamma in Sicilia è più difficile che altrove
06 Mag 2022 08:55
Fare la mamma in Sicilia è più difficile che a nord. E’ quanto emerge dal settimo rapporto “Le equilibriste. La maternità in Italia nel 2022” di Save the Children. Sono le regioni del nord ad essere più “mother Friendly”.
Regioni, queste, dove c’è una maggiore attenzione sulle condizioni socio-economiche delle donne ed è evidente uno sforzo maggiore nell’investimento sul welfare sociale.Le province autonome di Bolzano e Trento mantengono da varie edizioni, rispettivamente, la prima e la seconda posizione. Dietro le prime due, seguono l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia, la Toscana e la Valle d’Aosta.
Al contrario, le regioni del Mezzogiorno (assieme al Lazio) si posizionano tutte al di sotto del valore di riferimento (pari a 100), evidenziando come sia più difficile per le mamme vivere in alcune di queste. Basilicata (19° posto), Calabria (20° posto), Campania (21° posto) e Sicilia (17° posto) si avvicendano da anni nelle ultime posizioni. Quest’anno si affianca loro la Puglia (18° posto), anche se, per tutte le regioni del Mezzogiorno, il trend globale sembra in sensibile miglioramento con un aumento di 4 punti negli ultimi quattro anni.
Rispetto all’anno di riferimento (2018), l’area della Cura fa registrare un calo di quasi due punti a livello nazionale. Il peggioramento si rispecchia in tutte le regioni italiane, con decrementi anche molto rilevanti, come l’esempio della Lombardia con quasi 20 punti di differenza rispetto al 2018. L’area della Cura prende in esame due indicatori: il tasso di fecondità (numero di figli per donna) e la distribuzione del lavoro di cura tra i partner genitori con una occupazione.
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