Esonero contributi Inps per il comparto agricolo. Ragusa: “Perchè non estenderlo anche alle filiere dell’ortofrutta?”

Al fine di favorire il rilancio produttivo e occupazionale delle filiere agricole, dopo i mesi caldi della pandemia, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, di concerto con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e con il ministero dell’Economia e delle finanze, ha deciso di riconoscere l’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, a carico dei datori di lavoro, dovuti per il periodo dal primo gennaio al 30 giugno di quest’anno, agli operatori del settore.

E’ il presidente della commissione Attività produttive all’Ars, on. Orazio Ragusa, a rilevarlo chiarendo che le disposizioni governative hanno a che vedere con le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, con le imprese appartenenti alle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole nonché con quelle dell’allevamento e dell’ippicoltura.

“Da questo esonero – afferma l’on. Ragusa – sembrerebbero escluse le filiere dell’ortofrutta che, al pari delle altre, hanno dovuto fare i conti con il lockdown. Si sono registrate delle perdite importanti e rispetto a cui si attendevano dei ristori che, finora, però, non sono arrivati.

Ecco perché sollecitiamo il Governo nazionale a integrare le disposizioni contenute nell’esonero contributivo di cui all’articolo 222, comma 2, del decreto legge 19 maggio 2020 n.34 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n.77″.

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