Un nuovo gruppo sanguigno umano, mai documentato prima, è stato identificato in una paziente originaria della Guadalupa. La scoperta, definita «straordinaria» dagli esperti, è stata annunciata dall’Istituto Francese del Sangue (EFS) e ufficializzata nel giugno scorso a Milano, dalla Società Internazionale di Trasfusione di Sangue (ISBT). Il nuovo gruppo, denominato “Gwada negativo”, è attualmente l’unico […]
Erbacce a Modica? Due consigliere all’attacco, ma l’assessore Armenia difende la trasparenza e la legalità
16 Mag 2025 09:24
La primavera inoltrata, che in Sicilia è preludio d’estate, non porta con sé soltanto profumi e turisti: a Modica, il verde cittadino sta diventando terreno di scontro politico e amministrativo. Da un lato, due consigliere comunali, Elena Frasca e Miriam Franzò, denunciano con una puntuale interrogazione urgente ed un report fotografico esaustivo, lo stato di incuria in cui versano numerose aree verdi della città. Dall’altro, l’assessore alla manutenzione, Piero Armenia, difende l’operato della nuova giunta Monisteri, rivendicando un cambio di passo fondato su trasparenza e legalità.
Le ragioni della protesta
L’interrogazione urgente delle due consigliere fotografa – nel vero senso della parola – una città “incolta”, dove l’erba alta, la mancanza di scerbatura e la trascuratezza degli spazi verdi urbani ed extraurbani vengono percepiti come segnali di abbandono. Non si tratta solo di decoro, ma anche – come sottolineano le consigliere – di sicurezza, igiene pubblica e prevenzione del rischio incendi, tanto più in vista del caldo estivo. Nella interrogazione presentata si citano numerosi luoghi simbolo della città, da Corso Umberto I al Parco San Giuseppe U Timpuni, passando per aree giochi per bambini e zone frequentate da animali d’affezione. “L’erba – si legge nel documento – ha preso il sopravvento anche nei luoghi più centrali e rappresentativi di Modica, creando disagi e trasmettendo un senso di degrado incompatibile con una città turistica.” Non manca poi un’altra richiesta: pianificare con urgenza un piano di disinfestazione antilarvale, per prevenire la proliferazione di zanzare e mosche in un momento in cui l’aumento delle temperature lo rende necessario.
Il cambio di passo dell’amministrazione
La risposta non si fa attendere. L’assessore Piero Armenia, insediatosi lo scorso febbraio con la nuova amministrazione Monisteri, ha voluto chiarire le ragioni di una tempistica che, pur apparsa dilatata, risponde – dice – a principi di equità, legalità e trasparenza. “Come ho chiaramente detto il giorno del mio insediamento – afferma Armenia – ogni atto sarà caratterizzato da apertura, legalità e rigore procedurale. Non vogliamo lasciare spazio a logiche di ‘figli e figliastri’.” In sostanza, secondo l’assessore, i ritardi sono il prezzo inevitabile da pagare per abbandonare vecchie prassi e adottare un sistema trasparente, in cui ogni impresa interessata – purché regolarmente iscritta al MePA – possa partecipare alla procedura. L’elenco fornito dallo stesso Armenia è dettagliato: deliberazione di giunta, nomina del RUP, redazione degli elaborati di servizio, undici determine a contrarre, undici RdO aperte. “Cinque atti – sottolinea – che garantiscono legalità e possibilità di controllo pubblico.”
Due verità, un problema comune
La vicenda racconta bene la tensione tra efficienza e legalità, tra l’urgenza del decoro e il dovere della trasparenza amministrativa. Le consigliere pongono domande legittime, con dati e fotografie a supporto, sollevando una questione reale che riguarda il vivere quotidiano dei cittadini. L’assessore, dal canto suo, richiama i principi dello Stato di diritto e la necessità di uscire da dinamiche poco chiare del passato. Si tratta, in fondo, di due verità che convivono: quella della necessità immediata di cura della città, e quella della ricostruzione di un sistema amministrativo più equo, che però ha tempi lunghi. Il rischio, come spesso accade, è che la ragione amministrativa non tenga il passo con le esigenze della città viva. E mentre il dibattito si consuma nei banchi del Consiglio comunale e nei canali ufficiali, Modica resta in attesa. Di un taglio d’erba, certo. Ma anche di un equilibrio – mai facile – tra legalità e tempestività. Un equilibrio che, in politica come nella vita pubblica, resta il segreto di ogni buona amministrazione.
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