Emergenza siccità in provincia di Ragusa: salta il tavolo tecnico

La pianificazione di interventi urgenti per affrontare l’emergenza siccità è oramai irrimandabile. Nessun ritardo può essere consentito, pena il disastro dell’agricoltura. Confagricoltura si dice preoccupata dopo che non ci sarebbe stata traccia dell’incontro concordato nella riunione in Prefettura lo scorso 3 luglio. “Si sarebbe dovuto fare il punto della situazione con le Istituzioni ed i soggetti interessati e pianificare interventi urgenti per dare sollievo agli imprenditori agricoli ragusani, letteralmente in trincea per salvare le proprie produzioni.

Malgrado il risultato ottenuto grazie all’impegno del Prefetto Giuseppe Ranieri con l’apertura della Traversa Mazzarronello e la costituzione del tavolo sull’emergenza– spiega il direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces – è saltata la riunione di ieri per ragioni che non conosciamo. Purtroppo la situazione nelle nostre campagne è davvero drammatica, urgono soluzioni emergenziali per arginare gli effetti di una siccità devastante, come ad esempio lo sblocco, come più volte ribadito dalla nostra organizzazione, delle preziose risorse della Diga Ragoleto, con un patto di solidarietà tra settori produttivi che permetta una più ragionevole ripartizione che dia sollievo e ristoro all’agricoltura. Se nulla si muoverà, gli imprenditori agricoli ragusani, oltre a subire un danno economico enorme, saranno costretti a licenziare tanti lavoratori e a manifestare in modo eclatante la loro legittima rabbia”.

Di conseguenza si chiede che venga convocato urgentemente il tavolo.

“Non possiamo permetterci il silenzio e l’immobilismo mentre a rischio c’è la sopravvivenza del nostro tessuto produttivo. La responsabilità è di tutti, noi compresi. E proprio assumendoci il nostro pezzo di responsabilità – conclude Giovanni Scucces – chiediamo l’immediata convocazione del tavolo per poter concordare e realizzare interventi concreti di ottimizzazione della gestione delle risorse idriche per non lasciare le nostre campagne all’asciutto. Bisogna governare l’emergenza, non subire in modo passivo il disastro”.

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