EMERGENZA SBARCHI IN SICILIA

Una vera e propria catena umana si è prestata a soccorrere circa 160 migranti, tra i quali diverse donne incinta e una cinquantina di bambini – la maggior parte dei quali al di sotto dei tre anni di età – , che si sono arenati a pochi metri dalle rive di Morghella, frazione nel comune di Pachino in provincia di Siracusa.

 I migranti, alcuni dei quali stavano provando a raggiungere la riva a nuoto, mentre gli altri erano rimasti nelle due motovedette e nei due gommoni sui quali avevano compiuto la traversata, sono stati tratti in salvo dalla gente, a dimostrazione di quanto i siciliani siano solidali e interessati agli altri. Questo fatto ci fa essere orgogliosi della nostra terra, che da sempre è stata protesa verso i più deboli e chi ha bisogno.

L’allarme è stato dato proprio da un bagnante che ha chiamato il numero per le emergenze in mare (1530) consentendo l’arrivo della guardia costiera per le operazioni di soccorso. Ai militari si sono uniti turisti e residenti presenti sulla spiaggia che hanno contribuito a trarre in salvo alcuni migranti formando una catena umana. Nel frattempo, i gommoni della capitaneria si sono affiancati al barcone per evitare che si capovolgesse a causa del vento e della risacca.

Soltanto due giorni fa, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo aveva scritto una lettera al presidente del Consiglio Enrico Letta per chiedere “strumenti efficaci, di natura eccezionale e straordinaria” per gestire l’emergenza, “alla luce della possibilità che gli sbarchi continuino ancora a lungo”.

L’emergenza sbarchi, però, pone il problema scottante dell’accoglienza e dell’impossibilità di accogliere tutti, nonostante la catena umana che ci contraddistingue rispetto ad altri Stati, che di solidarietà non conoscono neanche la parola! Anche a Lampedusa si registrano sbarchi continui e il Sindaco si è rivolto al Premier per far fronte al problema. In effetti ,la situazione è tragica e l’Europa sembra sorda all’emergenza.

 Dov’è l’ Europa dei popoli?

 

 

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