Emergenza rifiuti, a Modica costerà 500 euro a tonnellata. Manifesto “contro” i cittadini difeso in Consiglio comunale

Costerà 500 euro a tonnellata conferire i rifiuti ingombranti di Modica adesso. E’ il dato che è emergo questa sera in Consiglio comunale a Modica, convocato d’urgenza per trattare l’argomento emergenza rifiuti che in queste settimane continua ad essere un problema di non poco conto e su cui anche il nuovo commissario del Comune, Domenica Ficano, è costretta a cimentarsi. 

Dall’ufficio ecologia confermano dunque quanto oggi era stato annunciato già nell’interrogazione urgente presentata da Ivana Castello. Ad aprire i lavori del Consiglio era stato il consigliere Tato Cavallino che era stato colui che aveva richiesto la convocazione speciale. Poi gli interventi di altri consiglieri e dei rappresentanti degli uffici comunali e dello stesso commissario Ficano che ha spiegato che, come in tutte le emergenze, diventa necessario intervenire pur se si deve verificare anche con il bilancio comunale come procedere. I soldi per intervenire sono stati trovati ma adesso occorrerà comprendere se sarà necessaria una variazione entro pochi giorni e soprattutto occorre ancora capire se questi maggiori costi di conferimento, che passano da circa 100 a 500 euro a tonnellata, graveranno sulle prossime bollette dei cittadini. 

E a proposito dei presunti favoritismi denunciati dalla Castello nell’interrogazione, con la pulizia che si sarebbe fatta a Frigintini interrompendo altre zone della città, il commissario Ficano ha smentito ogni cosa e ha spiegato che c’erano delle priorità d’intervento su più zone di Modica, compresa Frigintini ma anche Quartarella dove è stata pulita una delle aree più grandi divenuta discarica a cielo aperto. 
Infine in Consiglio comunale si è parlato anche del manifesto affisso in questi giorni con cui il Comune di Modica lancia praticamente una ben discutibile campagna di comunicazione che mira a far sentire in colpa i cittadini senza fare una differenza tra chi ha correttamente differenziato e chi invece non l’ha fatto ma comunque in una situazione in cui, prima di dare colpe ai cittadini incivili, era necessario fare un mea culpa come gestione pubblica del problema, e naturalmente non solo a livello comunale. Ma per il commissario Ficano e per alcuni esponenti di maggioranza, tra cui Giorgio Belluardo, il manifesto non è da contestare. Chi l’ha fatto? Chi ha deciso quel messaggio? Sembra che arrivi dai meandri dell’ufficio ecologia ma in tal senso non sono arrivate isposte chiare su chi ha scelto di fare questa tipologia di campagna di comunicazione e sul tipo di messaggio da dare. E proprio su questo aspetto, a fine Consiglio comunale, il consigliere Alessio Ruffino ha fatto sapere che chiederà ufficialmente, tramite pec, al commissario Ficano per il futuro di valutare e approvare i messaggi che vengono poi diffusi ai cittadini. Quello del manifesto “incriminato” non ci sembra per nulla un messaggio istituzionale e nemmeno una campagna pubblicità progresso ma un attacco nel mucchio senza troppo senso. 


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