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Emergenza caldo nei luoghi di lavoro. I sindacati inviano lettera aperta ai sindaci per emettere ordinanze in modo da fermare l’attività lavorativa
11 Giu 2024 16:19
Lavorare sotto il caldo soffocante. Un problema grave, che rappresenta sempre più un’ermegenza per le organizzazioni sindacali, come per la Fillea CGIL di Ragusa che ha inviato una lettera aperta ai dodici sindaci dell’ex provincia di Ragusa per affrontare l’emergenza caldo sui luoghi di lavoro. Salvatore Tavolino, segretario generale della Fillea CGIL, in una nota ai primi cittadini ricordando che la Fillea da anni, si batte per aumentare il livello di sensibilità a proposito della questione caldo durante i mesi estivi nei luoghi di lavoro con diretta esposizione all’aria e al sole. La questione si è trasformata in una vera e propria emergenza che nonostante le ripetute campagne di sensibilizzazione, utili ad alzare il livello di attenzione. Ad oggi i risultati sperati in termini di sicurezza e prevenzione non si sono avuti.
“Il D.lgs. 148/2015, in materia di riconoscimento di cassa integrazione guadagni per eventi metereologici è chiarissimo, sostiene nella nota Salvatore Tavolino. Quando si toccano i 35 gradi centigradi, in assenza di azioni organizzative in grado di mitigare il rischio all’interno dei cantieri, bisogna stoppare le attività lavorative.
Nel luglio del 2022, un intervento ancora più estensivo, a tutela potenziale della incolumità dei lavoratori, è stato prodotto da nota INPS-INAIL: dichiarano, infatti, che basta “percepire” i 35 gradi (messaggio Inps n. 2999/2022) per astenersi dalle attività lavorative.”
Dal punto di vista organizzativo e normativo – in presenza di una netta estremizzazione delle temperature – non assistiamo a quella virata culturale auspicabile per rendere più sicuri i luoghi di lavoro del settore edile”.
Le ordinanze restrittive
Tavolino, ha anche sottolineato come alcuni comuni siciliani, l’anno scorso, hanno prodotto le prime ordinanze restrittive.
“Nel maggio 2024 è in stesura finale il protocollo in seno alla Regione Sicilia che invita tutti i sindaci dei comuni del territorio siciliano “…affinchè gli stessi si adoperino per emanare specifiche ordinanze che vietino lo svolgimento di tutte quelle attività esposte al rischio termico…”. Le elevate temperature, come è noto, possono causare malori o ridurre la capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortuni. Per tali ragioni, nell’esercizio delle vostre prerogative istituzionali, vi invitiamo, lancia un appello Salvatore Tavolino – al fine di prevenire gravi pericoli che possano minacciare cittadini-lavoratori- a emettere ordinanze che in relazione alle previsioni meteo blocchino le attività del settore delle costruzioni nella fascia oraria ove si preveda, in relazione ai bollettini Sias della Protezione Civile, di superare le temperature stabilite dalla legge”
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