Ecco i mafiosi della provincia di Ragusa e le loro nuove e vecchie attività.

 La mafia in provincia di Ragusa c’è ed è anche molto ben organizzata in attività economiche diversificate in vari ambiti imprenditoriali. Lo conferma la consueta relazione semestrale della DIA ( la divisione investigativa antimafia) inviata al Ministero dell’Interno, la quale evidenzia quanto Cosa Nostra sia ben radicata anche nel ragusano, in particolare nei territori di Vittoria, Acate e Comiso. L’anno di riferimento della relazione è il primo semestre 2021.

La “stidda” resta la cosca più radicata nei territori di Vittoria, Comiso e Acate ed è diventato un assetto stabile, mentre il resto di Cosa Nostra presente nel ragusano è più vicina all’influenza delle cosche catanesi.

Il clan maggiormente rappresentativo della stidda vittoriese è il Dominante-Carbonaro, che continua ad essere il clan di maggiore caratura criminale, nonostante nel 2021 sia stato colpito dalla confisca dei beni per un valore stimato di oltre 40 milioni di euro.

In antitesi ai Dominante-Carbonaro, vi è il clan Piscopo, legati alla famiglia di Cosa Nostra nissena, gli Emmanuello.

Cambiando geograficamente luogo, a Scicli vi è la forte presenza dei Mormina, legati alla famiglia Mazzei di Catania, i quali sono dediti principalmente al traffico di stupefacenti.

Ed è il traffico di droga la fonte principale di reddito e l’attività criminale maggiormente diffusa fra i clan presenti in provincia di Ragusa. Lo confermano anche alcune operazioni importanti effettuate dalle forze dell’ordine anche in questo 2021: A Ragusa sono stati sequestrati oltre 2 kg di marijuana il 17 febbraio 2021. In contrada Corallo-Salmè, Vittoria, è stata rinvenuta una coltivazione di 299 piante di cannabis. E ancora 13 persone sono state arrestate il 22 gennaio 2021 con l’accusa di reato di spaccio e il 15 febbraio 2021 sono stati sequestrati oltre 3 kg di marijuana (operazione fast-food).  Il traffico di droga si realizza principalmente fra italiani e stranieri: un sodalizio ben consolidato in questo particolare settore criminale. Si potrebbe quasi dire che si tratta di un’associazione multietnica per quanto riguarda il traffico di droga in provincia, A questo proposito si ricorda come nei territori di Modica e Scicli, è stata disarticolata un’attività criminale dedita allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana e che la droga veniva dai territori di Vittoria e Acate.

Oltre alla droga, in provincia di Ragusa continua ad essere presente in modo capillare lo sfruttamento della prostituzione, la tratta di esseri umani per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

A tal proposito, si ricorda che il 12 febbraio 2021 a Ragusa sono state arrestate 4 persone di origine nigeriana ritenute responsabili del reato di associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone e al favoreggiamento della prostituzione. E’ l’inchiesta “family business” scaturita dalla denuncia di una minorenne sbarcata al porto di Pozzallo che ha svelato l’esistenza di una associazione criminale nigeriana con sede a Brescia che gestiva la tratta dall’Africa all’Italia di giovani ragazze allettate da false promesse e che venivano sottoposte a riti vodoo.

Ma c’è anche un settore, meno evidente ma ancora più subdolo, in cui le organizzazioni criminali ragusane appaiono prevalentemente orientate, ovvero l’infiltrazione di attività economiche “pulite”, dove vengono investite somme di denaro illegalmente accumulate. In parole povere, stiamo parlando di riciclaggio di denaro sporco.

Il settore più sensibile, dempre secondo la relazione della DIA, è l’agroalimentare, anche in ragione della presenza del mercato ortofrutticolo di Vittoria, punto di raccolta importantissimo della produzione agricola e indotto importantissimo per l’economia di tutta la zona. Lo rivela anche una dichiarazione dell’allora prefetto di Ragusa, Filippina Cocuzza, in carica fino al maggio 2021 “…Le attività essenziali che richiamano gli interessi della criminalità sono principalmente due: quello, come detto, del mercato ortofrutticolo con l’intero e vario indotto che ruota attorno a esso e quello che orbita attorno alla gestione dei rifiuti”.

Sempre il Prefetto Cocuzza, evidenziò:  “…significativa è stata la difficoltà di assegnazione di alcuni box, come precisato nella Relazione allegata al Decreto di scioglimento del Comune di Vittoria, dove si parla di “…intimidazioni e minacce perpetrate nei confronti dei membri della commissione giudicatrice, che di fatto hanno paralizzato lo svolgimento della gara di appalto per l’assegnazione di alcuni box all’interno del suddetto Mercato[..] Quanto al trasporto dell’ortofrutta su gomma…nelle varie regioni, sono comprovati i

rapporti con la criminalità campana e la ‘ndrangheta”.

Ma non è tutto: lo scioglimento del Comune di Vittoria non è da sottovalutare secondo la relazione: denota, piuttosto, la capacità delle organizzazioni criminali locali di intromettersi nei meccanismi di gestione degli enti locali. Considerando anche gli “affari” relativi ad altre province siciliane, il quadro risulta più variegato nella parte occidentale dell’isola, che conserva la struttura originaria in mandamenti, mentre nella parte orientale dell’isola, sono attive compagini storiche, come la Stidda, molto radicate nel territorio, oltre a organizzazioni che non sono inquadrabili nella struttura di Cosa Nostra, come le mafie nigeriane. Nonostante ciò, le altre organizzazioni criminali, nonostante non appartengano storicamente alle famiglie siciliane, tendono a fare degli accordi funzionali in modo da operare ognuno in un settore ben specifico, senza rischiare di pestarsi i piedi. E mentre Cosa Nostra attualmente sembra privilegi le attività affaristiche e imprenditoriali, come ad esempio la gestione tramite prestanome di imprese commerciali della ristorazione, dei servizi turistici, della movimentazione terra ed edili, della raccolta scommesse ed altro, il lavoro prettamente criminale come il traffico di droga e la prostituzione è lasciata ai gruppi stranieri e più autonomi.

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