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E’ questo il modo di potare gli ulivi? Alberi espiantati e ripiantati per fare “spazio” alla Ragusa-Catania, ma è polemica
25 Mar 2024 17:06
Saranno circa 1672 gli alberi di ulivo che verranno espiantati, 80 alberi di carrubbo e 70 di mandorli per far strada alla costruenda Ragusa-Catania. In particolare, stiamo parlando del Lotto 1, quello che da Ragusa arriverà fino a contrada Dicchiara passando per contrada Coffa, territorio di Chiaramonte Gulfi. In contrada Coffa, alcuni alberi di ulivo sono stati già espiantati e portati altrove: alcuni, presso il “parco della legalità” di Vittoria, in terreni confiscati alla mafia, altri andranno a finire in contrada Quaglio. Quello che ha destato scandalo, soprattutto per produttori, dottori agronomi e per lo stesso sindaco di Chiaramonte, che già ha annunciato battaglia, è stata la potatura effettuata a questi ulivi, alcuni di loro secolari. Definirla “radicale” è usare un pallido eufemismo.
L’ESPIANTO DEGLI ALBERI: UN ACCORDO CHE RISALE AL 2017
Della Ragusa-Catania si parla da decenni ma nel 2017 venne firmato un accordo fra Comune di Chiaramonte (allora amministrato da Sebastiano Gurrieri) e il CIPE, proprio per salvaguardare gli alberi di ulivo, patrimonio inestimabile per Chiaramonte e allo stesso tempo ridurre l’impianto ambientale. L’accordo, infatti, prevedeva che questi alberi non venissero abbattuti, ma ripiantumati altrove.
Tra l’altro, i proprietari hanno firmato con ANAS l’esproprio dei terreni, ma formalmente nessuno ha ancora ricevuto l’esproprio e nessuno ha ancora ricevuto l’indennità. Tuttavia, gli alberi sono già stati portati altrove.
Il problema di questi giorni, non riguarda l’espianto, ma bensì la potatura radicale di questi alberi, ridotti praticamente al solo tronco e a pochi rami, privati da quasi tutta la chioma. Difficile dire il perchè di questa potatura così aggressiva: imperizia? Oppure “risparmio” di spazio. Alberi meno frondosi equivalgono a meno spazio occupato sia nei mezzi di trasporto, sia nei terreni stessi. Il dottor Francesco Scollo, presidente del Consorzio dei produttori di Chiaramonte e agronomo, non ha dubbi: almeno il 50% di quegli alberi non avrà vita facile: “Non abbiamo nessun dubbio sull’utilità di un’opera come la Ragusa-Catania ma è nessario salvaguardare il patrimonio genetico dei nostri alberi, che per il nostro territorio è inestimabile. Basta semplicemente che vengano chiamati dei potatori esperti. Ci sono delle potature davvero troppo vigorose che potrebbero compromettere l’esistenza stessa dell’albero”.
Il sindaco di Chiaramonte, Mario Cutello, ha già annunciato battaglia e chiesto chiarimenti su questa vicenda.
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