E’ morta l’anziana di 85 anni che aspettava il ricovero in terapia sub intensiva. Non è servita la protesta del nipote incatenato davanti l’ospedale. I sanitari avevano detto: “Preferiamo ricoverare i più giovani e più gravi”

E’ morta ieri sera alle 23 Antonietta Raffaella Misicoro Brafa la signora di 85 anni che aspettava di poter ottenere un posto in terapia intensiva al nuovo ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. Per l’anziana donna, che purtroppo non ce l’ha fatta, aveva iniziato a protestare il nipote, Giorgio Scollo, dirigente del Comune di Modica, che si era incatenato proprio davanti l’ospedale.

Aveva chiesto che la zia potesse ottenere un posto in terapia sub intensiva a Ragusa, e per questo si era incatenato visto che erano cadute nel vuoto le tre richieste inviate dall’ospedale Maggiore di Modica. Non si è riusciti a procedere con il trasferimento perché, a detta dei sanitari, riferisce Scollo che si era rivolto anche alla Digos, i posti di sub intensiva non erano ancora pronti a Ragusa sebbene proprio i dirigenti dell’Asp avevano detto che era ormai tutto pronto. Per il direttore sanitario dell’Asp, Raffaele Elia, che ne ha parlato in un’intervista al tg di Videomediterraneo, la signora non sarebbe stata così grave da doverne prevedere il trasferimento da Modica a Ragusa. Ma nella notte la donna è morta. Elia aveva dichiarato: “Non è così grave da ricoverarla in terapia intensiva, ecco perché in questo momento noi, secondo le indicazioni dei rianimatori, preferiamo ricoverare i giovani perché abbiamo persone che hanno bisogno della terapia intensiva e dunque la signora non avendo dell’intensiva ma della semi-intensiva può restare a Modica in malattie infettive. E non è possibile ricoverarla perché abbiamo malati più gravi”.

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