Docenti l’uno contro l’altro. Guerra tra i banchi in una scuola di Ragusa. Ecco perché

E’ guerra aperta tra docenti, schierati uno contro l’altro, in un noto istituto scolastico di secondo grado a Ragusa. In campo è sceso anche il sindacato Usb Scuola, assieme al suo coordinamento provinciale, per denunciare una serie di circostanze rispetto alle quali sarebbe necessario un chiarimento. Nel frattempo un nutrito gruppo di docenti, in un documento diffuso alla stampa, contesta le accuse avanzate dall’altro gruppo, minoritario, di docenti e di conseguenza anche quanto affermato dal sindacato. Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla nota del sindacato di base, a firma di Roberto Distefano.

Usb-Scuola contro la dirigente scolastica: “Comportamenti illegali”

“Il Coordinamento USB-Scuola e il Coordinamento Confederale, nel rimarcare il loro disappunto per la situazione creatasi in merito ad alcune “Assegnazioni docenti alle Classi“ , “su segnalazione di nostre tesserate  RSU o RSA, disposte per l’anno scolastico 2023-2024 da alcuni presidi di scuole ragusane” ad iniziare dalla dirigente scolastica di un istituto superiore di Ragusa, “che ci hanno visti costretti a rivolgerci – per ottenere giustizia e modifiche – al Dirigente dell’Ufficio IX- Ambito Territoriale di  Ragusa, Dott.ssa Viviana Assenza; l’ex-Provveditore  ha ricevuto il sindacato il 10.Ottobre 2023 .

         A tale alto funzionario periferico dell’ex-Soprintendenza agli Studi per la Sicilia sono state indicate e denunciate le assegnazioni alle classi , che appaiono ai più  cervellotiche, della nuova Dirigente scolastica, dopo l’allontanamento volontario della ex-Dirigente Scolastico

       Alla struttura periferica dell’Ufficio Scolastico regionale ,che gestisce il contesto- Scuola in Provincia , si è rimarcato che da ora in poi l’USB si batterà  per abbattere lo strapotere e il ruolo “padronale” dei presidi che già enormi danni stanno facendo, fin dalla approvazione della legge 107 (la sedicente “Buona Scuola”), poiché tali superpoteri (assegnazione a proprio piacere del “bonus” che permane annualmente nella nebulosità più  assoluta , chiamata diretta dei docenti, distribuzione arbitraria cattedre , utilizzo dell’organico dell’autonomia e posti assegnati per il potenziamento ecc.) disgregano il tessuto collaborativo nelle scuole, dando luogo a soprusi continui nei confronti dei docenti ed ATA che non si piegano alle sciagurate logiche aziendalistiche.

        Si è fatto presente quindi delle stranissime assegnazioni alle cattedre a tutela solo dei docenti  “amici degli amici ???” perpetrate nell’istituto scolastico in questione, con mortificazioni ,di contro, per molti docenti di lunga carriera (alcune alle soglie della pensione) che ancora lavorano con impegno e dedizione da decenni nell’istituto scolastico; sono state puntualizzate discrasie e privilegi (decisioni privi di legge) che in sintesi si pongono a conoscenza dell’opinione pubblica per far capire come  la Dirigente scolastica ha tradito ,in un sol colpo, tutto quanto il Ministero sta perseguendo nella Scuola Italiana e violato i concetti basilari del diritto legislativo scolastico. Ecco alcuni punti stigmatizzati all’ ex-Provveditore , che aspettano risposte :

1.  La Dirigente per l “Assegnazioni docenti alle Classi“  non ha tenuto conto alcuno, dei criteri deliberati in Collegio Docenti, tranne per il solo principio della Continuita’ Didattica violando di fatto quanto impone l’art. 396 comma d) del D.Lvo n° 297/1994 (Testo Unico della Legislazione scolastica) 

2. La Dirigente scolastica ,prontamente interpellata dallo scrivente sindacato sulla violazione di legge perpetrata, ha dapprima sostenuto che applicava il principio della Rotazione per permettere, a suo dire, a tutti i Docenti di partecipare alle lezioni, ma alle contestazione della USB, che per applicare un nuovo criterio ,questo deve essere discusso e approvato in Collegio Docenti, la Dirigente ha modificato il vocabolo utilizzato due giorni prima dichiarando che le scelte effettuate erano da individuare fra i  poteri di discrezionalità del Dirigente Scolastico. 

3. L’USB  ha fatto presente che tale Criterio di “ Discrezionalità “ , a  parere del sindacato, attiene ad una concezione medievale del potere esercitato su delega dello Stato e mai applicato in questo istituto per l’assegnazione dei Docenti ,da quando l’istituto è nato (praticamente il Preside puo’ fare cio’ che vuole). 

4. Si è stigmatizzato anche come , in questo istituto, applicando il solo principio della Continuita’ didattica, si permette perfino  a docenti sprovvisti di titolarità in alcune discipline d’indirizzo  e non presenti nelle graduatoria d’istituto, di reiterare negli anni una posizione già  illegale ,preesistente e continuativa, impegnati dove non dovrebbero poter stare. 

5. Tale discrasia vede per esempio appartenenti alla  Classe di Concorso di una specifica materia insegnare al triennio  del nuovo ordinamento con consequenziale utilizzo di due docenti nelle classi, uno per una materia e l’altro per l’altra materia, anziche’ , solo a chi possiede l’abilitazione ed è presente in graduatoria di entrambe le materie come prevede la normativa scolastica per il triennio .

6. Tale anomalia impedisce  alla fine del quinquennio (durante gli Esami di Stato) che gli studenti possano essere esaminati dai propri  membri interni della specifica materia, che in quelle classi non avendo mai insegnato ad esempio l’altra materia non potendo proporre domande sulla stessa, spesso bypassano tali domande, agli esami. E’  gia’ successo e se ci fosse stato qualche ricorso questa scuola  avrebbe rischiato di vedersi ripetere moltissimi esami di Stato di tantissimi alunni per dispartita’ di trattamento fra classi dello stesso istituto.

7. Al sindacato USB tutto cio’ appare illogico , fuorviante e con palese violazione delle leggi e del principio di equità tra i docenti.

8. La dirigente applicando  il principio di rotazione (poi smentito, in barba alla buona fede) e quello della discrezionalità applicato, a suo dire, è riuscita anche a non essere uniforme nell’assegnazione, permettendo a qualcuno di lavorare in una o due sole sezioni (gli amici degli amici ?) mentre altri docenti si ritrovano ad essere impegnati in quattro sezioni con appesantimento di lavoro (ved. Consigli di Classe) ,vanificazione di colpo dell’impegno profuso negli anni e nessuna considerazione per i desiderata. 

Praticamente docenti anziani trattati come  pivellini appena arrivati. C’e’ di piu’, alcuni degli ultimi in graduatoria sono stati spostati dalla dirigente nel primo corso del nuovo ordinamento, a cui si perviene dopo anni di insegnamento e di esperienza. 

9. L’USB ha chiesto al dirigente l’Ambito territoriale se tali comportamenti di illegalità  acclarata , da parte di una dirigente scolastica, possano conciliarsi o essere consoni ad un ambiente educativo, quale quello scolastico, dove tra gli obiettivi primari c’e’ l’educazione alla legalità essendo i gestori della scuola i primi a violare la legge. Ma si può?  

Come possono i ragazzi percepire concetti di legalità  se la stessa viene calpestata in tal modo sfrontato, da chi dovrebbe promuoverla?   

L’USB ha chiesto quindi alla Dott.ssa Viviana ASSENZA  tutto quanto sopracitato  in virtu’ ,anche, della riconosciuta  esperienza della  stessa come  referente regionale U.S.R. Sicilia per l’Educazione alla Legalità; chiedendo anche se in una scuola italiana è ammissibile violare così  la legge ed intestardirsi a non ammettere l’errore o porre riparo . 

L’USB nel manifestare la lotta intrapresa contro privilegi e stili di comando esclusivamente “muscolari” dei dirigenti fa presente come tali atteggiamenti volgono verso la negazione dello spirito del dirigente statale in generale, e ancor più  grave, di quello del dirigente scolastico in particolare ,visto il contesto educativo in cui si opera.

L’USB denuncia con forza  che attualmente c’è un fondamentale squilibrio nel mondo della scuola per cui ai dirigenti scolastici sono stati assegnati poteri decisionali sproporzionati rispetto a quello che sarebbe il loro ruolo (cioè quello di assicurare il buon andamento della scuola) facendo loro coltivare l’illusione di  poter decidere a discrezione qualsiasi nefandezza nei confronti del personale, anziché  sviluppare comportamenti   responsabili   ispirati   alla conoscenza  e  al  rispetto  della  legalità.

L’USB ha fatto presente altresì  che qualora le richieste esposte per i cambiamenti dovuti e già  richiesti sia  alla Dirigente Scolastica che al Dirigente dell’Ufficio IX- Ambito Territoriale di  Ragusa (Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia) , anche per altre scuole di Ragusa con le stesse problematiche (magari diametralmente opposte, come il mancato rispetto della Continuità  Didattica) non verranno esaudite  si riserva di rivolgersi a tutte le  autorità competenti per far rispettare la normativa violata e il proseguimento di una campagna stampa  che coinvolgerà  tutte le testate giornalistiche locali ,regionali e nazionali”.

La replica della maggior parte dei docenti, 82 su 95, che si schierano invece con la preside e non con il sindacato.

Un ampissimo numero di docenti dell’istituto scolastico di Ragusa oggetto delle contestazioni del sindacato Usb, “esprimono profondo sgomento e disappunto per l’attacco espresso alla dirigente scolastica. I docenti non condividono quanto viene scritto dal Coordinatore Confederale USB, Roberto Distefano, ritenendo le accuse rivolte alla dirigente del tutto infondate, in quanto la dirigente, fin dal proprio insediamento, ha dimostrato correttezza e lealtà in ogni propria scelta, mettendo al primo posto il benessere degli studenti. Si è, inoltre, adoperata per creare un clima di collaborazione serena e costruttiva, coinvolgendo l’intera comunità scolastica e muovendosi sempre con equilibrio, trasparenza, competenza e rispetto della legge e dei ruoli.
Per quanto riguarda le accuse presenti nel documento sindacale, i docenti ritengono che le scelte operate dalla dirigente per l’assegnazione delle cattedre, com’è prerogativa del proprio ruolo, abbiano seguito i criteri deliberati dal Collegio e siano state finalizzate al benessere degli studenti ed al loro successo scolastico.
Le scelte della dirigente vengono, quindi, pienamente condivise dai docenti firmatari, in quanto tengono conto della complessità e dell’articolazione dell’istituto scolastico con pari dignità ed importanza, così come i diversi corsi nei quali ciascuno esercita la propria attività di docenza. Si ritiene inoltre, che tutti i docenti, indipendentemente dall’età anagrafica e dagli anni di insegnamento, abbiano la stessa dignità, pari diritti e doveri! Non si può, quindi, non segnalare come gravemente offensivo e lesivo della dignità professionale quanto si legge nel documento dell’USB: “alcuni degli ultimi in graduatoria sono stati spostati dalla dirigente nel primo corso del nuovo ordinamento, a cui si perviene dopo anni di insegnamento e di esperienza”. Emerge una visione a dir poco medievale, che mortifica i docenti a cui un sindacato dovrebbe garantire equità e rispetto, che non compare in nessuno dei criteri di assegnazione delle cattedre del nostro istituto.
Tale visione, inoltre, farebbe presupporre disparità umana e culturale, oltre che di opportunità formative, tra gli studenti dei vari corsi e indirizzi. I docenti, oltre a ciò, ritengono l’insegnamento in diversi indirizzi un’opportunità di crescita professionale e di arricchimento personale.
I docenti, dal canto loro, si sentono direttamente colpiti dal documento dell’USB allorché si scrive di “anni di illegalità”. Tale accusa, infamante e infondata, coinvolge dirigenti scolastici e docenti che da sempre si sono spesi, e continuano a spendersi, con spirito di servizio e abnegazione, facendo assurgere l’istituto scolastico ad eccellenza del panorama siciliano.
Si precisa inoltre, che tutti i docenti titolari dell’istituto, perché in possesso dell’abilitazione all’insegnamento, sono inseriti nelle relative graduatorie di istituto, consultabili presso il sito della scuola, per quanto riguarda le classi di concorso delle diverse materie indicate dall’Usb, si invita il coordinatore confederale USB a leggere con attenzione quanto riportato nel DPR 19/2016 e nel successivo D.M.259/ 2017. Infine, i docenti sottolineano che l’USB è forse portavoce delle istanze di una sparuta minoranza del
Collegio e certamente non della maggioranza dei docenti dell’istituto scolastico”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it