DISCUSSO IL DESTINO DELLA PROVINCIA DI RAGUSA

Incontro, mercoledì mattina, presso la sala giunta della provincia, tra capigruppo e consiglieri e deputazione regionale iblea (presenti Ammatuna, Incardona, Leontini, Minardo, Ragusa, mentre Di Giacomo aveva preannunciato la sua impossibilità a partecipare). All’ordine del giorno dell’incontro (il secondo dopo quello di sabato 17 dicembre), il destino della Provincia di Ragusa in quanto ente istituzionale o, per dirla con la massima esattezza, in quanto ente costituzionale. E sì, perché è proprio questa la parola che fa la differenza: le province sono enti locali esplicitamente previsti dalla carta costituzionale e pertanto, in quanto tali, la loro vita (individuazione e prosecuzione dei propri compiti, proroga, commissariamento se non per motivi gravissimi) non può essere decisa per decreto o legge regionale o quant’altro.

E finalmente nella riunione di oggi, che qualcuno dei partecipanti (l’incontro si è svolto a porte chiuse anche per gli organi di informazione) ha definito ampio approfondito e molto franco, è emerso chiaramente che prima di parlare del destino futuro dell’ente, occorre avere ben chiaro che l’imminente indizione dei comizi elettorali (si vota in primavera) deve essere regolarmente effettuata e che nessuno può sospenderla in assenza di una legge – nazionale prima e recepita poi in sede regionale – che dica il contrario. Legge che a tutt’oggi non esiste, per cui le conclusioni sono scontate: si indicano i comizi elettorali, si vada alle elezioni ed al conseguente rinnovo di consiglio, presidente e amministrazione e poi, se legge sarà promulgata, se ne parlerà. 

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