DISAGIO SOCIALE NELLE FAMIGLIE CRESCE LA PROTESTA

Il disagio sociale è entrato stabilmente nelle nostre famiglie. La crisi generale non lascia scampo. Manca il lavoro e chiudono le aziende. L’agricoltura della Sicilia e del nostro territorio, ancora fonte primaria di lavoro e di reddito, crolla senza appello. Così accade in tutti gli altri settori dell’economia e le famiglie stentano a sopravvivere. A fronte di questa tragedia immane, il Governo nazionale agisce soltanto sul fronte consueto delle grandi manovre finanziarie, della solita  imposizione di tasse e tributi, delle riforme a senso unico, rivolte a modificare il regime pensionistico e a rendere totalmente deregolato il mercato del lavoro. Il rischio è, nella migliore delle ipotesi, che queste misure pesanti e insostenibili, salvino il Bilancio dello Stato, ma non le aziende e le famiglie.
Come se ciò non bastasse, il Governo regionale è ormai paralizzato dalle liti interne e non riesce a dare riscontro e voce ai problemi dei siciliani. Le misure adottate per rispettare l’imposizione comunitaria del Patto di Stabilità vanno accompagnate immediatamente da altre misure per la crescita e lo sviluppo del Paese. Le nostre imprese, già in difficoltà, non possono sostenere una simile imposizione. E’ necessario che il Governo attivi subito una fase nuova per ridurre il carico sui cittadini e per aumentare gli investimenti pubblici e privati.
Non è possibile accettare che, per colpa di una classe dirigente incapace e irresponsabile, siano la povera gente, le fasce più deboli, i lavoratori e le imprese, a dovere pagare un tributo così alto.
L’Italia si ferma perché manca il lavoro. Ma non si fermano i creditori e le banche che devono riscuotere, non si fermano Serit ed Equitalia, che continuano come bulldozer impazziti a mandare avvisi di riscossione, a imporre fermi amministrativi ai mezzi di lavoro, a stampare ipoteche a tutto spiano: e nelle famiglie si scatena il panico.
Decine sono ormai i casi registrati di suicidio di persone oneste, di lavoratori, di capifamiglia, che non reggono allo sconforto e si arrendono di fronte al mostro tributario e fiscale che li chiama a pagare. Aumentano le tasse ovunque.
A Vittoria l’Imu per la prima casa è stata fissata al 4 per mille mentre per la seconda casa sale quasi al 10 per mille. L’Imu agricola per la prima volta colpisce i fabbricati rurali ma questa Amministrazione non ha mai sollevato alcun problema.
La Tarsu sale ancora dopo gli aumenti dell’anno scorso pari al 15% e così le aliquote per l’addizionale energia elettrica, che in Sicilia si paga due volte, contrariamente a quanto accade nel resto d’Italia, e le quote Irpef.
Mentre i sindaci del Nord si battono per eliminare o mitigare l’Imu, a Vittoria il sindaco e l’Amministrazione comunale ricorrono ai soliti espedienti collaterali per costringere  i cittadini a pagare: dopo il famigerato Durc comunale di due anni fa, che imponeva ai cittadini di saldare qualunque debito col Comune, se si voleva ottenere una qualunque prestazione o servizio comunale, l’Amministrazione ha imposto ora lo stesso principio scaricandolo sul cambio di domicilio che viene negato al cittadino che ha esposizioni col Comune. Ancora sono attive le falangi curiali, convocate in assemblea al Comune per concertare  l’assalto, che rincorrono i cittadini morosi e li trascinano in Tribunale per risarcire il Comune. Mai che sia stata portata avanti una idea di impegno e di lotta, di contestazione del fiscalismo romano e regionale. Ecco perché Idv, Fli, Me.Di.A. e Mt Azione democratica hanno organizzato due momenti per martedì 22 maggio. Alle 10, presso i locali Serit si terrrà un sit in di protesta. Sempre martedì, ma alle 19, è fissata una fiaccolata con corteo in memoria delle persone che si sono tolte la vita e in solidarietà con i lavoratori, i disoccupati e le famiglie. Il corteo si terrà a partire da via Cavour con via Roma sino a Piazza del Popolo. Una manifestazione per dire no ai fermi amministrativi sui mezzi di lavoro, ivi compresa la macchina se serve per questi fini e no all’ipoteca sulla prima casa.
Idv – Fli – Me.Di.A. – Movimento Territoriale di Azione Democratica

 

 

 

 

 

 

 

 

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