DIRIGENTI, CONSULENTI E STAFFISTI NOMINATI SULLA BASE DI SPARTIZIONI POLITICHE

In merito al comunicato stampa diramato dal  dr. Nitto Rosso lo scrivente conferma pienamente la propria posizione politica in merito alle nomine dei dirigenti alla provincia e conferma integralmente le affermazioni politiche esposte nel mio comunicato del 25 agosto 2010  e dell’1/10/2010 in merito al fatto che il Presidente Antoci e la maggioranza di centro destra le hanno escogitate  tutte per collocare alcune persone di riferimento politico nel ruolo di Dirigenti.

Confermo che  i Dirigenti, come le posizioni organizzative, le consulenze, le mobilità, gli staffisti ecc. ecc. vengono nominati solo sulla base di spartizioni politiche, di lottizzazioni partitiche. Confermo che i nominativi dei Dirigenti sono noti, da anni, a tutti e i regolamenti e quindi le regole sono state adattate e modificate ad personam. Anche stavolta Antoci (malgrado lo abbia annunziato, dichiarato e scritto da anni)  ha evitato un concorso pubblico, un concorso pubblico per esami prima ancora che per titoli.

Infine tranquillizzo chi pensa che  le minacce mi fanno paura e dichiaro che invece le minacce mi rendono più determinato e più convinto nel ruolo di vigilanza e controllo che è, o almeno dovrebbe essere, altro fondamentale compito della politica, ovviamente quella che si fa nell’interesse della collettività.

Personalmente non ho nulla da temere da prospettate azioni legali in mio danno ed anzi, essendosi trasceso nei miei confronti, passando dal generale al particolare e quindi al personale, sono io che mi faccio promotore di ogni azione che riterrò opportuna a tutela della mia personale onorabilità.

Per inciso e concludendo, non posso non manifestare un certo stupore per essermi visto rimproverare dal Dott. Nitto Rosso la mancata impugnativa davanti al TAR di determinati provvedimenti di nomina che l’hanno riguardato. Da tale mia omissione il Dott. Nitto Rosso fa discendere la conclusione circa la mia propensione  a fare affermazioni al solo fine di spargere veleno e maldicenza, non nutrendo, in realtà, alcuna convinzione di quel che dico, tant’è che evito ogni verifica in sede giudiziaria, sede in cui, diversamente che nell’ambito politico dove – a dire del Dott. Nitto Rosso – non perde mai nessuno, c’è sempre qualcuno che vince e qualcuno che perde. Le cose non stanno così.

 

Il ricorso amministrativo che il Dott. Nitto Rosso mi rinfaccia di non aver proposto, non avrei potuto proporlo, in quanto rispetto agli atti di nomina di cui si discute sarei risultato privo di legittimazione ad impugnare (la giurisprudenza amministrativa recente sull’arcinota impugnativa dei c.d. PEEP insegna: chi ha proposto l’impugnativa s’è visto respingere il ricorso dal CGA sul presupposto di non avere legittimazione a proporlo). In pratica al TAR si può ricorrere solo se si ha un interesse diretto a veder annullare un atto amministrativo ritenuto illegittimo; nel caso del Dott. Nitto Rosso l’impugnativa avrebbe potuto essere proposta da un altro aspirante al posto a quello assegnato.

D’altra parte se così non fosse, qualunque cittadino potrebbe impugnare ogni atto sul mero presupposto della pretesa illegittimità, dal che deriverebbe la definitiva paralisi  di un settore, quello della giustizia amministrativa, già ingolfato così com’è. E’ troppo facile immaginare che quanto appena precisato sia ben noto al Dott. Nitto Rosso ed egli, da avvocato qual è, non ha certo bisogno che certi concetti elementari glieli ricordi chi, come il sottoscritto, avvocato non è.

Ma tant’è: per dare addosso al Consigliere Iacono, che ha la grande colpa di non stare zitto, tutto fa brodo. Si, insomma, non si vuole qui nemmeno ipotizzare che il Dott. Nitto Rosso abbia fatto quell’affermazione di cui s’è detto perché sconosce il principio sopra ricordato, perché se così fosse, il dato cozzerebbe in maniera stridente con l’autocelebrazione che tracima dall’ultimo comunicato dedicatomi dal Dott. Nitto Rosso. (r.r.)

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