“Diplomifici” in Sicilia: coinvolti 4 istituti. L’indagine partita da Ispica.

Secondo la Guardia di finanza sono diplomifici a tutti gli effetti. Ma i quattro istituti paritari siciliani incappati nell’operazione Diplomat, che ha portato a 110 indagati e al sequestro di 400mila euro in contanti, continueranno a rimanere aperti e a funzionare regolarmente fino a quando la Regione non deciderà di revocare loro la parità scolastica. Le Fiamme gialle di Ragusa hanno comunicato gli esiti delle indagini, nate nel 2016 a seguito di una segnalazione, su quattro istituti – due di Canicattì, uno di Licata nell’agrigentino e un altro di Acireale – che avrebbero messo in piedi una macchina che consentiva a candidati poco preparati di conseguire facilmente la maturità.

Il meccanismo è abbastanza collaudato: registri delle presenze fasulli, compiti e interrogazioni mai svolte ma con tanto di voti presenti sui registri degli insegnanti e esami di idoneità per saltare gli anni scolastici intermedi mai sostenuti ma anche questi regolarmente registrati nei verbali. E agli esami di maturità arrivava l’aiutino: i compiti venivano forniti ai maturandi già svolti dalle stesse scuole mentre le domande degli orali venivano concordate prima e se i commissari esterni provavano ad intervenire erano i membri interni ad evitare quesiti “scomodi”. L’indagine nasce ad Ispica, in provincia di Ragusa, dove venivano materialmente preparati gli aspiranti al diploma che figuravano regolarmente iscritti e presenti nei quattro istituti in questione. I baschi verdi nel corso delle indagini hanno sequestrato 22 diplomi per evitare che i proprietari, al momento non indagati, potessero iscriversi all’università.

 Gli istituti paritari tuttavia continuano a rimanere aperti. “Per due di questi istituti – spiega il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte – gli ispettori ministeriali che hanno effettuato le ispezioni hanno chiesto alla regione di revocare la parità scolastica. Per una terza scuola abbiamo disposto la visita ispettiva prima ancora che arrivasse la comunicazione della magistratura e nella quarta ci accingiamo a disporre l’ispezione”. In Sicilia, contrariamente a quanto accade nelle regioni a statuto ordinario, la competenza sul rilascio, e la revoca della parità scolastica, spetta alla Regione che, non avendo nel proprio organico ispettori scolastici, si appoggia a quelli dell’Usr. I quali effettuano le visite ispettive e comunicano le risultanze agli uffici dell’assessorato all’Istruzione che poi decide come procedere.

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