Deteneva ingente quantità di materiale pedopornografico. Arrestato un uomo residente a Comiso. Adescava le vittime in chat

La polizia di Vittoria (Ragusa) ha arrestato un insospettabile ragioniere in pensione di 64 anni, per detenzione di un’ingente quantità di files contenenti immagini e video pedopornografici. L’inchiesta è scattata quando l’uomo è stato ascoltato come testimone di un altro reato.

Gli investigatori hanno avuto la sensazione che stesse mentendo favorendo l’impunità dell’autore del reato. Convinto a collaborare perché avrebbe altrimenti risposto di un grave fatto di reato, l’indagato ha condotto gli agenti nella sua casa di Comiso dove aveva nascosto dei supporti informatici contenenti delle importanti immagini di videosorveglianza.

Proprio per la sua iniziale e totale reticenza (asseriva di trovarsi a casa con la moglie e non dove era stato consumato il reato oggetto d’indagine) gli uomini della squadra mobile hanno voluto approfondire; durante la perquisizione hanno sequestrato un hard disk che l’uomo teneva in auto e prelevato le immagini che lui aveva occultato dell’impianto di videosorveglianza.

Dall’ispezione dei supporti sequestrati, gli agenti pensavano di poter trovare i video del reato per cui si investigava e non di certo quelle immagini, che gli stessi investigatori definiscono “raccapriccianti”.

Dalla visione è emerso subito che l’uomo aveva una passione per i video pornografici disgustosi, dove venivano rappresentati non solo esseri umani; gli agenti non pensavano di scovare alcune cartelle dove l’arrestato aveva salvato numerose chat con bambine molto piccole.

Il contenuto delle chat ha spinto gli investigatori a esplorare tutto l’hard disk, cartella per cartella, file per file. Al termine dell’ispezione sono stati rinvenuti quasi mille files pedopornografici tra video e foto.All’interno dell’hard disk numerose foto di famiglia con figli e nipoti, che hanno confermato che il supporto informatico fosse proprio dell’arrestato.

La successiva perquisizione domiciliare ha portato al sequestro di computer, telefoni e altri supporti informatici che verranno ispezionati.

L’arrestato non appena scoperto non ha più parlato, dicendo solo che erano immagini risalenti a 4 anni prima, come se questo giustificasse la sua condotta delittuosa.Dopo le attività d’indagine è stato arrestato, e il gip ha convalidato l’arresto.Adesso gli agenti dovranno controllare all’interno dei computer se ci siano altri files riproducenti immagini pedopornografiche, ma soprattutto, sottolineano gli inquirenti, bisognerà comprendere se parenti o soggetti vicini all’arrestatopossano essere stati oggetto di attenzioni sessuali.

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