DENUNCIATI DUE RAGUSANI CHE PER EVITARE IL SEQUESTRO DI UN’AUTO HANNO RESO FALSE DICHIARAZIONI

Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Ragusa per falso due ragusani, nonno e nipote, che, pur di far annullare un verbale e dissequestrare l’auto, hanno presentato falsi documenti presso gli uffici della polizia stradale.
In particolare il nipote, di anni 22, alla guida dell’auto del nonno, era stato fermato dagli agenti durante un controllo a Modica. Al mezzo era agganciato un carrello appendice. Alla richiesta di esibire l’assicurazione, il conducente mostrava il tagliando dal quale tuttavia non risultava la copertura assicurativa del carrello. Vista l’incertezza del fermato, gli agenti, prima di verbalizzare, si accertavano presso l’agenzia assicuratrice che il mezzo era regolarmente assicurato, ma non il carrello, per cui procedevano alla redazione dei verbali previsti ed al sequestro del mezzo.
Pochi giorni dopo, il nonno ed il nipote presentavano presso gli uffici della polizia stradale la richiesta di annullamento del verbale presentando un atto notorio nel quale dichiaravano di avere consegnato agli agenti la polizza assicurativa sbagliata ed esibivano un’altra polizza assicurativa che risultava coprire sia l’auto che il carrello; l’assicurazione risultava essere stata pagata alle ore 09.30 dello stesso giorno del controllo per cui, alle ore 13.00, momento della contestazione, era già operativa la copertura assicurativa.
Visti i documenti esibiti, veniva annullato il verbale e restituita la macchina.  
Da un successivo controllo degli atti, tuttavia emergeva che vi erano delle incongruenze su quanto era stato dichiarato al momento del controllo e la nuova assicurazione esibita, per cui venivano esperiti nuovi accertamenti presso la compagnia assicurativa, sia in ambito locale che centrale, al fine di accertare l’esatto orario del pagamento della polizza.
La compagnia specificava che le 9.30 era solo il momento in cui era stata stampata la polizza ma che la effettiva decorrenza della stessa era dalla mezzanotte, ovvero dopo il controllo, per cui i due pertanto venivano nuovamente verbalizzati per mancata copertura assicurativa e denunciati in concorso per “falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico”.

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