DENUNCIATE 95 PERSONE PER AVERE MANIFESTATO SENZA AUTORIZZAZIONE

Nei giorni scorsi abbiamo riferito di una serie di azioni della Polizia di Stato nel territorio della provincia di Ragusa durante le manifestazioni di protesta dei cosiddetti movimenti spontanei di cittadini. Ed abbiamo elogiato l’azione decisa degli organi di Polizia che con in testa il Questore Barboso hanno stroncato dei veri e propri abusi, talvolta gravi che venivano perpetrati a danno di cittadini bisognosi di essere tutelati nei loro diritti fondamentali. La stessa cosa dobbiamo dire dei Carabinieri del Comando provinciale di Ragusa guidati dal Col. Salvatore Gagliano che ha dato precisi ordini ai militari perché oltre a tre presidi provinciali regolarmente autorizzati non venissero tollerati momenti di impedimento dell’esercizio dei diritti di tutti i cittadini.

Naturalmente bisognava agire con  intelligenza e delicatezza per evitare occasioni di scontro con i manifestanti ma allo stesso tempo far capire che in alcune circostanze si era violata a volte la loegge anche in modo grave . E così è stato fatto tanto che quasi 100 i manifestanti sono stati denunciati in stato di libertà per violazione dell’art.18 del TULPS (organizzazione di manifestazione non autorizzata).

I manifestanti sono stati identificati dai Carabinieri quali partecipanti ai presidi di sensibilizzazione e ai cortei, sorti spontaneamente e senza autorizzazione dell’organo di PS, tra il 17 e il 24 scorsi nell’ambito della protesta organizzata dal “Movimento dei Forconi” e da “Forza d’Urto”, a Giarratana (RG), Monterosso (RG), Santa Croce Camerina (RG), Comiso (RG), Ispica (RG) e Modica (RG). I Carabinieri, già impegnati nella vigilanza dei presidi autorizzati (a Modica, Pozzallo (RG), Scicli (RG) e Vittoria (RG)), al momento della formazione di cortei o di riunioni non autorizzate, hanno effettuato attività di osservazione e controllo, senza svolgere un’azione diretta di identificazione, per motivi di opportunità connessi alla gestione dell’Ordine Pubblico, effettuando al termine della protesta gli accertamenti e la conseguente comunicazione all’Autorità Giudiziaria.

Tale attività d’indagine è tuttora in corso, allo scopo di deferire altri manifestanti allo stato non identificati.

Ed allora per quanto ci riguarda vale quanto detto nei giorni scorsi e cioè che la protesta persino contro organismi istituzionali dello Stato è comprensibile e persino legittima quando si incanala nel solco di una legalità concreta. Quando ogni azione deve essere pagata da cittadini indifesi la cosa non va e quindi bene hanno fatto I Carabinieri a denunziare un bel numero di persone per la violazione di legge. E benissimo ha fatto il comandante Gagliano ad usare il guanto di velluto per evitare complicanze e reazioni forse ingestibili al momento della identificazione considerato che ormai il cosiddetto blocco stradale non è più reato in quanto così deciso dalla Suprema Corte di Cassazione ma illecito punibile con cospicua multa.

 

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