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Denuncia l’inferno di rifiuti e viene minacciato: l’ambientalista che non si arrende a Marina di Acate
27 Mag 2025 09:30
Marina di Acate. Riccardo Zingaro è di casa da queste parti. Qui, nelle vaste landre dove fiorisce
l’agricoltura sotto serra, il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti è cosa nota.
Riccardo Zingaro, esponente ambientalista, rappresentante provinciale dell’Oipa, da tempo denuncia lo
scempio del territorio. Lo ha fatto anche negli ultimi giorni recandosi a visionare una zona dove una
discarica di rifiuti provenienti dalle serre periodicamente si forma per poi scomparire, allorché qualcuno
appicca il fuoco per ridurla in cenere. Rifiuti, fiamme, fumarole, cenere e poi ancora rifiuti che si
accumulano.
Qui Riccardo Zingaro si è recato per visionare la situazione e cercare di documentare con un video, come
altre volte ha fatto, ciò che accade. Stavolta però è rimasto vittima di una disavventura. “Si sono avvicinati a me a bordo di un’auto, quasi per cercare di tagliarmi la strada – spiega Riccardo Zingaro – mi hanno intimato di non fare nulla e di andar via perché i video – denuncia attirano controlli. E loro non vogliono controlli. Vogliono continuare ad abbandonare rifiuti e a inquinare un territorio, come hanno sempre fatto.
Eppure da qualche mese funziona il centro di raccolta dei rifiuti di contrada Perciata. Possono essere
conferiti lì gli sfalci e le fratte”.
Riccardo Zingaro non si è arreso, ma non ha presentato nessuna denuncia alle forze dell’ordine. “L’ho fatto in passato, anche quando hanno dato fuoco alla mia auto – racconta – non posso denunciare sempre.
Faccio ciò che ho sempre fatto per sensibilizzare l’opinione pubblica. Questi signori sono convinti di potere continuare a devastare il territorio abbandonando rifiuti, per loro è la cosa più comoda. Dall’accento, comunque, sono convinto che potrebbe trattarsi di persone che vivono in città delle province vicine”.
Quando i fatti si sono verificati era presente anche un minore. “È la cosa che mi addolora di più – racconta con un filo di voce – si continuano a commettere reati ambientali e questi episodi, questo modo di fare, lascia un messaggio devastante ai ragazzi, ai giovani, a quel giovane. Che esempio stiamo dando noi, generazione degli adulti? Lasciamo a chi viene dopo di noi un territorio devastato, pieno di veleni che
resterà così anche nei prossimi decenni. Ma gli lasciamo anche l’esempio di adulti che vivono di
sopraffazione. Mi hanno detto che sanno dove vivo e che sarebbero venuti a cercarmi. Non credo siano
delinquenti, ma è gente che è cresciuta e ha vissuta senza nessuna attenzione per il territorio, senza
nessuna cultura che permetta di conservare l’ambente. E trasmettono questa cultura, questi atteggiamenti, ai loro figli”.
Riccardo è tornato anche l’indomani nella zona dove ha subito le intimidazioni. “Non voglio provocare
nessuno, né creare tensioni. Voglio solo poter difendere il territorio. Questi signori scaricano qui i rifiuti e
pretendono che noi accettiamo senza protestare. Perché dovrei accettare questo inquinamento che nuoce a tutti noi? Questa discarica è qui da tempo: si accumulano quintali di rifiuti, poi qualcuno appicca il fuoco e poco dopo si riforma lo stesso enorme cumulo di rifiuti. Nessuno interviene e tutto continua come prima”.
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