Decreto Aiuti Bis, si pensa all’azzerare l’IVA su pane e pasta. Ma è sufficiente? La lista degli alimenti rincarati è molto lunga

Azzerare l’Iva sui prodotti alimentari come pane e pasta, rinnovare il bonus 200 euro, prorogare i provvedimenti contro il caro energia.

Sono queste le misure del decreto Aiuti bis su cui sta lavorando il governo Draghi, in carica «per gli affari correnti» fino alla formazione di un nuovo esecutivo dopo le elezioni del 25 settembre.

Il decreto dovrebbe potere contare su risorse intorno ai 10 miliardi, grazie agli 8,5 che arriveranno dall’assestamento di bilancio presentato alla fine dello scorso mese alle Camere.

Ma è sufficiente? In realtà il problema dell’aumento dei costi riguarda tutti i beni alimentari.

L’elenco dei maxi-rincari che nell’ultimo periodo hanno interessato il comparto dell’alimentazione è lunghissimo, e renderebbe necessario in intervento che abbracci tutti i beni alimentari. Oggi un chilo di pasta, in base ai dati Istat rielaborati dal Codacons, costa in media il 22,6% in più rispetto allo scorso anno, mentre il pane è rincarato dell’11,4%.

Coinvolti dagli aumenti dei listini anche frutta, verdura, latticini, olio, acqua, tutti beni primari di cui le famiglie non possono fare a meno.

Questa è la lista degli alimenti che hanno subito un rincaro, i prezzi sono aggiornati fino al giugno del 2022:

Olio di Semi 68,7%

Burro 28,1%

Pasta 22,6%

Farina 20,6%

Pollo 15,1%

Riso 13,6%

Uova 13,3%

Patatine Fritte 13,1%

Gelati 12,8%

Frutti di mare 12,5%

Latte conservato 11,9%

Verdura fresca 11,7% di cui:pomodori 19,4%

insalata 8,1%

radici, bulbi non amidacei, funghi 7,2%

Pane 11,4%

Frutta fresca 10,8% di cuipesche 18,4%

pere 17,2%

arance 15%

Pesce fresco 10,3%

Zucchero 9,5%

Succhi di frutta 9,2%

Latte fresco parzialmente scremato 8,3%

Acque minerali 8,2%

Olio di oliva 8,2%

Salse e condimenti 7,8%

Yogurt 7,6%

Patate 7,6%

Formaggi 7%

Caffè 6%

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