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DANIELE CIPRI’ AL DONNAFUGATAFILMFESTIVAL: “IL CINEMA ITALIANO? HA PERSO LA SUA POESIA. VA CAMBIATO”
19 Ago 2015 13:42
E’ una critica a volte spietata, con l’obiettivo di essere l’autocritica dei registi italiani, quella che ha fatto il regista Daniele Ciprì ieri sera al castello di Donnafugata, a Ragusa, dove è in corso la settima edizione del “DonnaFugataFilmFestival”. Ospite insieme all’attore Alessio Vassallo (tra i ruoli più recenti quello di Mimì Augello nella serie tv “Il giovane Montalbano”), il regista palermitano, che è anche stato più volte direttore della fotografia, ha parlato apertamente auspicando una ricerca stilistica più attenta per il cinema italiano. Un cinema che avrebbe perso, questa la contestazione più dura di Ciprì, il fascino della poesia, della passione e dell’emozione che invece grandi registi come Fellini e Antonioni avevano saputo connotare. Si guarda ai costi di produzione, alle scelte che possono attirare l’attenzione dei media, alle sceneggiature poco accattivanti. Il male del cinema italiano che Ciprì sostiene essere il calcolo mirato al botteghino, a differenza del cinema d’autore che con forza sta emergendo anche nel resto d’Europa. “Io credo che possa rinasce il cinema europeo – ha detto Ciprì – Anche in Ucraina, ad esempio, vedo pellicole interessanti e sento in quel cinema d’autore più dolore, più pathos. Nel nostro cinema sento più il calcolo. E’ difficile che mi possa emozionare veramente”. Il regista ha poi parlato del film “La buca” che è stato poi proiettato, un film che vuole essere ancora una volta il racconto di una storia ma partendo sempre dalla visione personale del regista. E mentre Ciprì si è soffermato su altri aspetti legati alla settima arte, dal sistema di finanziamento pubblico delle produzioni cinematografiche alle modalità di selezione dei film italiani da proporre agli Oscar, l’attore Alessio Vassallo, intervenuto assieme alla compagna, l’attrice Lorena Cacciatore, ha ripercorso le tappe più importanti della sua carriera, a partire dall’ingresso nella scuola d’arte drammatica ai corsi di formazione a New York, fino ai ruoli da protagonista ottenuti negli ultimi anni in più film. Tra gli aneddoti che ha raccontato l’attore siciliano c’è quello relativo al film “Fino a qui tutto bene” del regista Roan Johnson, proiettato ieri sera nel cortile grande del castello. “Il regista ci ha fatto vivere tutti insieme per circa un mese in modo che la nostra recitazione – ha raccontato Vassallo – fosse ancora più naturale avendo acquisito una confidenza maggiore con ciascun interprete”. Il festival cinematografico prosegue, sempre sotto il segno del leone (significativa la foto scattata davanti al leone della scalinata al castello con Ciprì, Vassallo e il guest director Francesco Calogero, tutti naturalmente del segno zodiacale del leone). Oggi pomeriggio alle 19 l’incontro con Andrea Micciché, presidente del Nuovo Imaie, l’ente che sostiene gli artisti e le produzioni cinematografiche e teatrali. Domani, giovedì 20 agosto, sempre alle 19, sulla terrazza del castello sarà celebrato il premio Nobel, Salvatore Quasimodo. Al tramonto, undici poeti e uomini di cultura si alterneranno in quello che sarà un tributo al grande poeta di origini modicane anche lui un leone. Da segnalare, sempre domani, la “maratona San Berillo” dalle 21 in poi all’arena del castello, per la sezione “L’isola come set” con cortometraggi e film dedicati al quartiere catanese. Venerdì tra gli ospiti ci sarà l’attore Velasco Vitali mentre sabato interverrà il regista Massimo Wertmuller. Il “DonnaFugataFilmFest”, promosso dal Cinestudio Groucho Marx, dalla Fondazione degli Archi e da Archinet, sostenuto dal Comune di Ragusa, prosegue fino al 23 agosto con ingresso gratuito.
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