DANCE ALL E MICROFONI APERTI ALLA BAIA DI MAGANUCO

La notte del 14 agosto è una notte magica, si sa. Ma di certo la magia la sentono più che altro i ragazzi che sanno vivere gli eventi per la loro particolarità che è quella di favorire le emozioni più semplici e di certo anche quelle più vere. Così feste e festini si moltiplicano in tutto il litorale coinvolgendo anche le famiglie che si vedono “costrette” alle ore piccole per accontentare i loro ragazzi che hanno tutto il diritto di divertirsi sotto le stelle. È accaduto così per la notte di San Lorenzo e appunto accadrà lo stesso per la notte del 14. Ci è capitato di ascoltare i commenti ad una delle imminenti serate in programma.  In particolare una serata in spiaggia al Maganuco, una baia del litorale Ibleo  a ridosso di quella di Marina di Modica. Ad organizzarla sono giovani che non amano la musica “house” altrimenti detta “unza unza tunza tunza” facendo il verso al ritmo un po’ ripetitivo di quel genere di musica. Giovani che trovano in altri ritmi il piacere di una valida alternativa a ritmi convulsivi. Sono quelli della “reggae” e ancor di più della “dance all”. Ragazzi di 20 anni, poco più poco meno, che suonano e ballano e si divertono. Una serata in cui regna il così detto “open mic” sigla esterofila che sta per microfono aperto: una sorta di Karaoke (spiego a me stessa) alternativo in cui chi vuole sale sul palco e canta il proprio pezzo. Più di 350 i ragazzi che si stima prenderanno parte alla serata e che finiranno, malgrado loro, intorno  alle 2 del mattino. Eh già sono ragazzi che volentieri tirerebbero fino oltre l’alba ma l’orario concesso dalle autorità è quello delle 2! (per buona pace della gente che vive a ridosso del locale). A sentire Corrado, uno dei ragazzi che prende parte attivamente alla serata:  “quello è uno dei pochi posti in cui noi della reggae ci possiamo esprimere. Un genere che piace a molti ma che resta al di fuori dei circuiti classici.” Gli ho chiesto quali sono i contenuti dei testi che cantano. “principalmente sono testi di coscienza: fratellanza, difficoltà di relazione tra ragazzi, libertà di costumi, ma anche musica che parla di Sicilia e sicilianità. È musica che incita alla danza scatenata” abbiamo chiesto a Corrado studente di Biologia a Catania, quali sono le problematiche legate a queste feste “principalmente ci lamentiamo degli orari troppo ridotti: dover terminare alle 2 significa tarpare le lai di una serata che proprio sul più belle deve concludersi. E poi i controlli troppo pressanti da parte delle forze dell’ordine.” (meno male penso tra me e me da mamma preoccupatissima!!!). Mi astengo però dal commentare ad alta voce e lascio al ragazzo lo spazio per sfogarsi: “un maggiore controllo andrebbe fatto un po’ dovunque dal momento che i consumatori di alcool e droghe nei locali cresce sempre di più”. Gli ho chiesto cosa ne pensa dell’abitudine a bere superalcolici: “una abitudine stupida, perché in genere, chi beve ‘forte’ sballa subito e resta rincoglionito per gran parte della serata senza godersela. Se gli va bene poi da di stomaco e conclude con un solenne mal di testa. Certo sempre meglio che tirare di cocaina o impasticcarsi abitudine diffusissima anche da noi” (Matruzza bedda! Dico io pensando ai miei 2 adolescenti). Gli ho chiesto cosa consiglierebbe a chi sta per affacciarsi a questo mondo per non cadere nelle trappole tese da chi, tra droghe, pasticche e superalcolici, sbarca profumatamente il lunario:  “secondo me ci vuole informazione, educazione e presenza della famiglia: mio padre mi ha sempre detto divertiti ma fallo con coscienza; io non bevo perché guido e spesso ho amici in macchina con me che vengono volentieri perché mi conoscono. Dico spesso ai miei amici più cari, e alle mie cugine in particolare, di non accettare nulla dagli estranei. L’abitudine più odiosa è quella di mettere pasticche a tradimento nella birra”. (Tremo all’idea). Poi concludo tra me e me che forse è arrivato il momento di dire due paroline ai miei ragazzi: state attenti e in qualunque momento rivolgetevi a noi. Noi, papà e mamma, ci siamo! Buon divertimento sano e consapevole! (Marcella Burderi)

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