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Dal degrado alla bellezza: in arrivo il Parco Urbano sul torrente Modica-Scicli e il recupero del Convento di Sant’Antonio
05 Giu 2025 12:30
Al di là della sponda del torrente Modica-Scicli, in parallelo alla via Colombo. Il progetto, redatto dal dirigente dell’Ufficio Tecnico Andrea Pisana assieme al suo staff, ha ottenuto il finanziamento grazie alla FUA, la Filiera Urbana Avanzata, per circa due milioni e settecentomila euro già spendibili, ed è stato approvato in conferenza di servizi per essere avviato all’appalto. Si va così a chiudere un’epoca di degrado che ha consegnato questa parte della città a una visione triste del territorio.
Il Parco urbano sul torrente Modica-Scicli permetterà non solo di creare una grande area urbana con spazi aperti alla comunità, ma anche – e soprattutto – il recupero conservativo del Convento di Sant’Antonio, in gran parte crollato a causa dell’incuria e dell’azione distruttiva degli agenti atmosferici.
L’ultimo crollo risale al febbraio dello scorso anno.
Fu in quell’occasione che crollò la cupola gotica del Convento di Sant’Antonio, risalente al 1400, dove per anni era stato visibile un albero di mandorlo cresciuto spontaneamente e divenuto familiare alla città. Per questo complesso, in abbandono e rovina, si sono mobilitati il mondo culturale e la società civile, mentre al secondo piano del Palazzo Municipale si lavorava per redigere e perfezionare il progetto di recupero, contestualizzandolo nell’asse fluviale Modica-Scicli.
“È una perla rara, perché nel Val di Noto i resti di un’edilizia antecedente al terremoto dell’11 gennaio 1693 si contano sulle dita di una mano. Oggi abbandono e degrado albergano fra i ruderi della stupenda costruzione tardo-medievale, databile alla seconda metà del 1300, con la cupola gotica del 1400. Il complesso è proprietà privata dal 1866” – afferma il presidente di Tanit, Vincenzo Burragato – “Lo scorso anno, con l’utilizzo di un drone, siamo riusciti a conoscere ogni angolo del complesso monastico, individuando dei crolli”.
L’ex convento di Sant’Antonio è stato sottoposto a vincolo nel 1993 da parte dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali.
Un vincolo legato al fatto che il complesso monastico è di notevole interesse storico e artistico, oltre a costituire una pregevole testimonianza architettonica, sia nell’insieme sia nei singoli elementi che rimangono della chiesa, della cappella, del convento e del loggiato.
“Sarà un parco urbano in continuità con il quartiere San Nicolò – spiega il sindaco Mario Marino – un’opera attesa e fondamentale che restituirà spazi verdi e vivibili alla nostra comunità. Il merito va a tutti coloro che hanno preso parte a questo importante momento di progettazione condivisa. Andiamo avanti con concretezza e visione per rendere Scicli sempre più bella e accogliente”.
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