DAL 26 DICEMBRE TORNA LA MAGICA ATMOSFERA DEL PRESEPE VIVENTE DI GIARRATANA

Nel momento più magico dell’anno, Giarratana si trasforma in una città incantata. Tutto, a Natale, funziona in sinergia per creare l’atmosfera della “mangiatoia vivente”. Una sfida che torna a riproporsi anche quest’anno, con la 22esima edizione del “Presepe vivente Giarratana” organizzato dall’Amministrazione comunale. Il 26 e 27 dicembre e il 5 e 6 gennaio, a partire dalle 18, si rinnova l’appuntamento con uno degli scenari più suggestivi degli Iblei. L’antico quartiere del “Cuozzu” si rianima, riprende vita per fare da cornice alla scena della Natività. Uomini, donne e bambini portano costumi di un tempo, lavorano con strumenti ed attrezzi delle antiche arti scomparse, richiamando il passato di questa piccola grande cittadina.

Rivive il tempo in cui coltivatori, casalinghe, artigiani e allevatori di bestiame seguivano il ritmo del giorno e della notte, e la loro vita si svolgeva tra la raccolta nei campi, le feste tradizionali e le antiche abitudini. La grotta della Natività è ambientata alla sommità dell’abitato antico, fra i ruderi del Castello dei Marchesi Settimo, noto in paese come “U Castieddu”, simbolo della cittadina montana. In quest’ultima scena, che riassume tutte le altre, il silenzio diventa protagonista, rispetto ai suoni, agli odori, alla musica, ai gesti quotidiani che fanno parte integrante degli altri quadri viventi. L’ultima sera della rappresentazione, il 6 gennaio, tutti i protagonisti del presepe lasciano i loro ambienti per salire sulla sommità del monte, così da creare una scenografia spettacolare, una sorta di fiaccolata umana, che dall’alto guarda l’umanità racchiusa negli ambienti sottostanti. “Siamo già al lavoro da giorni – dice il sindaco di Giarratana, Giuseppe Lia – perché vogliamo fare in modo di far rivivere a quanti verranno a trovarci questa irripetibile atmosfera. Al calare della sera e al chiarore dei lumi a petrolio, i vicoli e le botteghe si animano come d’improvviso. Riprende vita tutto un mondo tipicamente rurale e artigianale. Siamo molto fieri della rappresentazione vivente del presepe che riesce a calamitare l’attenzione di migliaia di visitatori. Così come sono certo accadrà anche quest’anno”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it