Da un terreno confiscato per mafia l’acqua alla città di Pozzallo. Attivati due nuovi pozzi

Due nuovi pozzi al servizio dell’acquedotto di Pozzallo. Uno di questi il Comune lo ha realizzato in un terreno confiscato alla mafia. Il pozzo è il “Cesarò” di contrada Inghiudenda. Il terreno sul cui insiste è stato tanti anni fa confiscato dopo un’operazione antimafia. L’ente, con il suo ufficio tecnico, ha verificato l’esistenza di una falda e di un pozzo per cui si è proceduto ad eseguire la trivellazione che ha portato alla scoperta di una ancor più consistente quantità di acqua. L’altro pozzo attivato, acquisito da un privato, è il pozzo “Danieli”.

L’utilizzo delle acque da questi due nuovi pozzi è stato possibile dopo il via dato dal direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Ragusa, dott. Carmelo Lauretta.

“Dopo una lunga e complessa procedura siamo arrivati a conclusione dell’iter autorizzativo che dà un’importante risposta alle esigenze della città – afferma il sindaco Roberto ammatuna – con questi due nuovi pozzi riusciremo ad affrontare con più tranquillità la prossima stagione estiva, che si preannuncia abbastanza interessante per quanto riguarda le presenze turistiche. L’erogazione idrica al servizio della città, con l’attivazione di questi due pozzi, aumenta di un quarto rispetto alla quantità di cui disponeva il servizio”.

Revocata l’ordinanza del luglio 2022 di divieto dell’uso di acqua per una parte della città.

“Per effetto del provvedimento emesso da parte della competente Asp, viene di fatto revocata tale ordinanza – conclude Ammatuna – pertanto si conferma la potabilità dell’acqua distribuita nel litorale est, nella zona compresa tra il Primo Scivolo e sino al confine con il territorio di Ispica. Come sempre raccomandiamo alla popolazione l’uso dell’acqua razionale e corretto”.

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