Da Siracusa la risposta alla citofonata di Salvini dei tunisini che non spacciano

Ci sono medici, avvocati, imprenditori, contadini: sono tunisini residenti da tempo in Italia che sulla pagina Facebook “iospaccio” raccontano la loro storia e concludono affermando, anche in base alla propria professione, di spacciare amore, arte, salute, dignità, pace. Il messaggio arriva da Siracusa in risposta alla “citofonata” di Salvini a Bologna in casa di un presunto spacciatore tunisino.

L’idea è di Ramzi Harrabi, 42 anni, da venti in Sicilia, artista e mediatore culturale, che ha deciso di reagire dopo la citofonata di Salvini a una famiglia tunisina nel quartiere Pilastro di Bologna, per sapere se chi abitava in quell’appartamento fosse uno spacciatore di droga.

Si narra solo di chi arriva o di chi spaccia, ma non si parla mai di storie di successo. Non si parla di chi vive in Italia da anni ed è parte integrante del tessuto sociale italiano.

L’iniziativa si sta diffondendo nei social.

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