CUOCHI PER UN GIORNO

 

Un po’ di farina, acqua ed un pizzico di sale. Basta poco per tenere insieme alcune ore un team di scatenati piccoli cuochi. Non i soliti giochi, niente pc, perché si può fare un bel lavoro di squadra imparando le regole di una sana alimentazione proprio in cucina. Ma non quella di casa! Ad aprire le porte della sua cucina la scuola Nosco, l’Accademia di enogastronomia del Mediterraneo di Ragusa Ibla che ha riservato un sabato davvero speciale a circa 15 bambini. I piccoli, con cappello da chef in testa e grembiule, si sono cimentati nella preparazione delle orecchiette e dei cavatelli utilizzando la buona farina autoctona del territorio, prodotta dal grano Russello. A seguire, la preparazione di una crostatina con crema e frutta da regalare alle proprie mamme. A capitanare il gruppo lo chef Peppe Venezia coadiuvato da quattro Noschini che ha saputo coinvolgere i piccoli tenendo alta la loro attenzione con la sua simpatia e professionalità. Per i bambini sono state delle ore di puro divertimento, con le mani in pasta attenti a seguire i consigli dei grandi per realizzare al meglio le proprie preparazioni. “Questo è il secondo appuntamento- spiega Stefania Lattuca, organizzatrice degli eventi al Nosco- . Il primo è stato dedicato alla pizza. Visto il successo abbiamo deciso di continuare su questa direzione puntando alle paste della nostra tradizione alimentare. L’idea è stata del nostro direttore, Peppe Barone, convinto che il Nosco sia sì un’Accademia di alta formazione, ma allo stesso tempo debba essere un luogo dove si possa trasmettere la cultura enogastronomica. Che ben vengano dunque gli incontri culturali su temi ben specifici così come queste iniziative dedicate ai bambini. Pensiamo che si possa insegnare a mangiar bene –conclude Lattuca- mostrando ai bambini come i cibi si preparino: il fatto di ritrovarsi in una cucina professionale, con altri bambini, con degli chef trasforma il tutto in un gioco divertente!”. Una grande iniziativa, dunque, che consente ai bambini di sviluppare la manualità e la creatività, sperimentando alimenti poco conosciuti ed entrando in confidenza con il cibo attraverso i 5 sensi, rafforzando non in ultimo la loro autostima.

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