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Crolla la produzione di olio extravergine, ma la qualità resta eccellente. In Sicilia -17%
07 Ott 2020 11:09
Crolla la produzione di olio extravergine d’oliva italiano ma la qualità di uno dei prodotti simboli del Made in Italy resta eccellente. È quanto emerge dall’indagine condotta dagli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori italiani, Italia olivicola e Aifo-Associazione italiana frantoiani oleari, che fotografa un’Italia dell’olio spaccata in due, con la produzione al Sud in forte calo a differenza della netta ripresa, rispetto allo scorso anno, delle regioni centrali e settentrionali.
La campagna che sta iniziando segnerà un netto -36% con una previsione di poco più di 235.000 tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte, a fronte delle oltre 366.000 tonnellate della scorsa stagione. A trascinare al ribasso le stime saranno, appunto, le regioni del Sud, da cui dipende gran parte della produzione italiana: evidente il calo della Puglia (-51%), che risente in maniera pesante della ciclicità del raccolto, con l’attuale stagione di scarica, a due anni dalla gelata che azzerò la raccolta nelle province di Bari, Bat e Foggia destabilizzando le piante.
Non si arresta il crollo del Salento flagellato dalla Xylella, dove si stimano 2000 tonnellate di olio e un calo del 50% rispetto allo scorso anno. Puglia che, nonostante quest’annata difficile, resta il polmone olivicolo nazionale con le 101mila tonnellate di prodotto stimate, pari al 44% della produzione italiana complessiva.
Al secondo gradino del podio sale, a sorpresa, la Sicilia (-17% rispetto allo scorso anno), che scalza la Calabria (-45%) grazie alle buone temperature di queste settimane. Segno negativo anche per altre regioni importanti dal punto di vista produttivo come Campania (-12%), Basilicata (-20%), Molise (-20%), Sardegna (-26%) e Abruzzo (-33%).
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