CRISI DEI SUPERMERCATI

La FILCAM-CGIL fa appello alla Prefettura di Ragusa perché venga promossa una conferenza di servizio  al fine di analizzare e indicare una soluzione in ordine alla chiusura di supermercati e quindi propone un incontro con i soggetti interessati: la proprietà degli immobili, il Centro per l’Impiego e l’Ispettorato del Lavoro di Ragusa, le organizzazioni sindacali e gli enti pubblici titolari della pianificazione urbanistica-amministrativa per realizzare il necessario processo di riconversione ( sull’esempio di altre realtà di crisi) concordato tra le parti.

Una nota per promuovere l’incontro, a firma del segretario generale della Filcams Cgil, Salvatore Tavolino, è stata inviata alla Prefettura di Ragusa e per conoscenza al Centro per l’Impiego di Ragusa e all’Ispettorato del Lavoro.

Molti posti di lavoro sono già stati persi, si legge nella nota, coinvolgendo interi nuclei familiari privati dell’unico reddito disponibile, mentre nuove drammatiche incertezze per i capifamiglia e per i giovani che avevano sperato in un’occupazione stabile si profilano all’orizzonte.  Si è in presenza di nuovi drammi sociali che si aggiungono alla già grave crisi economica.  

Il fenomeno ha dimensioni significative e riguarda la nostra provincia come altre realtà siciliane e non solo. La sovrapposizione e ripetizione di strutture similari che agiscono su un limitato bacino di capacità di spesa rischia di trascinare verso il basso i diversi centri commerciali con conseguenze ancor più gravi per centinaia di dipendenti direttamente occupati e nell’indotto. Occorre evitare lo scoppio della “bolla commerciale” nel nostro territorio!

In tal senso più che inseguire la ripetizione di certe esperienze, che appaiono incompatibili con l’attuale domanda di alcuni consumi, vanno costruite soluzioni innovative e lungimiranti che garantiscano stabilità e occupazione in un settore in profonda trasformazione.

A questo proposito la FILCAMS-CGIL di Ragusa, scrive nella nota Salvatore Tavolino, ritiene indispensabile che si giunga ad una iniziativa per esaminare le possibili opzioni che evitino la desertificazione e il depauperamento delle strutture esistenti e i tagli all’occupazione. E’ necessario mantenere ed estendere “l’attrattività” dei siti per evitare un “effetto domino” per gli altri esercizi commerciali presenti.

Tale processo non può prescindere dalla salvaguardia dei posti di lavoro garantendo una fase di sostegno economico alla riqualificazione – riconversione professionale in funzione della possibile riorganizzazione produttiva.

 

 

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