Crisi Covid: 660 milioni di euro dai fondi di coesione alla Sicilia e alla Lombardia

La Commissione europea ha approvato la riassegnazione di oltre 660 milioni di EURO dai fondi di coesione, tramite la modifica di due programmi operativi regionali in Lombardia e in Sicilia, per far fronte alla crisi del coronavirus. Secondo quanto riporta una nota, la Lombardia avrà l’opportunità di rafforzare i suoi servizi sanitari con oltre 193 milioni di euro e la resilienza delle proprie Pmi con 10 milioni di euro di capitale circolante. Il programma operativo modificato della Sicilia, invece, prevede 4,3 milioni di euro a sostegno del settore sanitario, 320 milioni di euro di liquidità per le Pmi, 75 milioni di euro per il settore turistico e 60 milioni di euro per l’ammodernamento delle scuole e degli istituti di istruzione superiore.

“Oltre milleduecento (1.256) presenze all’hotspot di Lampedusa. Ancora ammassati, di nuovo. Lo Stato ha rivendicato in ogni sede la sua competenza, ma continua a non esercitarla fino in fondo”. Cosi’ in un post Facebook il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Segnalo che non mi risulta che nessuno degli interventi segnalati dalla taskforce regionale sia stato eseguito per adeguare la struttura alla fase di emergenza sanitaria in corso – aggiunge -.

E anche l’iniziativa diplomatica, di cui ci ha parlato a Roma il ministro Lamorgese, non ha prodotto alcun effetto. Il fenomeno degli sbarchi in Sicilia e’ affidato al clima, non alla politica. Se c’e’ brutto tempo si rallenta, con il bel tempo si arriva a flusso continuo. Se non bastassero i barchini, le navi quarantena sono piene di persone portate dalle Ong. Anche in questo il governo non ha voluto raccogliere la nostra proposta. Avevamo detto una cosa di buon senso: se la Sicilia deve gestire gli sbarchi autonomi, non puo’ sopportare anche quelli programmati dalle Ong, che andrebbero quindi destinati in altri porti europei. Risultato, navi piene e hotspot stracolmi. Con rischio di contagio per chi arriva, per gli operatori e per la collettivita’”.

Musumeci poi aggiunge: “Sono trascorsi molti giorni dalla mia ordinanza ed oggi posso serenamente dire che alle parole non sono seguiti i fatti; che l’Europa non guarda alla Sicilia e al Mediterraneo; e che il governo nazionale preferisce polemizzare con il presidente eletto dai siciliani, piuttosto che avere l’umilta’ di riconoscere ritardi e omissioni”. E infine, secondo il governatore siciliano, “una cosa e’ certa: ho il dovere di intervenire – conclude -. E niente e nessuno potra’ intimidirmi o farmi desistere dal dovere di tutelare la salute di tutti”

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